Disoccupazione in crescita, ma alcune aziende assumono

Se le previsioni vedono un’Italia a rischio recessione con un tasso di discoccupazione in forte crescita fino a raggiungere l’8% (nella crisi del ’29 era il 30%) portanto cosଠad avere ben 2.000.000 di persone senza un impiego, esiste un’altra Italia che assume e regala posti di lavoro che in molti casi risultano essere anche a tempo indeterminato.

E’ la grande distribuzione a far da padrone in questa situazione come ad esempio IKEA, Media World e i settori legati all’energia come Enel ed Eni che nella scorsa settimana abbiamo visto in forte crisi.

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Arriva la tassa sulle auto di lusso

Bugatti veyron

E’ una manovra da 500 milioni di euro quella annunciata dal ministro per lo sviluppo Claudio Scajola che va ad aiutare il settore delle auto in forte crisi che ha detta del presidente di Confindustria Marciegaglia offre lavoro a 300.000 persone tra dipendenti diretti e dell’indotto.

La manovra prevede un aumento del bonus per l’acquisto di una macchina ecologica fino a raggiungere i 1400/1500 euro in caso di rottamazione di autovetture pi๠vecchie del 1999. Non èspecificata alcuna tassa per chi possiede una macchina di lusso, ma il ministro Scajola ha parlato di un malus di 500 euro per coloro che possiedono un’auto di grossa cilindrata quindi inquinante.

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L’appuntamento con la ripresa ènel 2010

A dispetto degli sforzi dei governi di tutto il mondo, il 2009 sarà  un anno molto duro per l’economia globale; la crisi, anzi, si estenderà  anche ai Paesi meno sviluppati, sostanzialmente immuni fino a questo momento. Ma l’anno prossimo si avrà  finalmente la ripresa, e sarà  una ripresa “significativa”.

A dirlo èil governatore della Banca Centrale Europea, Jean-Claude Trichet, che al momento vede in atto una spirale perversa che coinvolge finanza ed economia reale. Le manovre messe in campo dai governi europei vanno nella giusta direzione, ma il sistema non le ha ancora assorbite: perciಠl’uscita dal tunnel appare ancora distante, ma non èirraggiungibile.

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La recessione colpisce anche i professionisti

Sono ormai un ricordo lontano i tempi in cui i liberi professionisti potevano essere visti come una ristretta e facoltosa casta di privilegiati cittadini.

La continua crescita del loro numero nel corso degli ultimi decenni a fronte di un sistema imprenditoriale sostanzialmente statico ne ha ridimensionato nettamente le fortune, e in questo quadro la recessione di questi mesi non ha certo giovato.

Il discorso, perà², varia a seconda della categoria. Quella forse pi๠in difficoltà  ècostituita dagli ingegneri: sono oltre duecentomila in Italia a spartirsi una sempre pi๠magra torta, resa ancor meno appetibile con la crisi delle imprese le cui commesse determinano una quota enorme dei normali compensi.

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Precari e immigrati le prime vittime della crisi

Secondo le drammatiche previsioni del centro studi di Confindustria, fra la seconda metà  del 2008 e i primi sei mesi del 2009 si perderanno in Italia circa seicentomila posti di lavoro.
Se dunque ben pochi dipendenti possono dire di dormire sonni tranquilli, èchiaro che comunque alcune categorie dovrebbero soffrire pi๠di altre il momento di difficoltà  che stiamo vivendo.

Il primo anello debole della catena dell’occupazione, in particolare, sembra essere il lavoratore straniero, specie se extracomunitario, dotato di qualifiche generiche.

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Come combattere la recessione

Le imprese italiane, gli imprenditori italiani, ma soprattutto l’amministrazione pubblica dovrebbe riflettere sulla situazione economica americana. Nonostante la crisi economica in atto, il prodotto interno lordo americano ha subito un primo trimestre sorprendentemente buono registrando un tasso di crescita di oltre il 3% mentre in Italia la situazione èin stallo e si prevede addiritttura una recessione.

Da notare èl’andamento del dollaro che nell’ultimo periodo si èreso protagonista dell’andamento dell’intera economia americana. Arrivando a toccare l’1,5 dollari per comprare un euro, si sono viste in America forti esportazioni che hanno ovviamente aiutato la crescita dell’industria con una relativa capitalizzazione.

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Nuovo allarme-recessione

crisi in arrivo dall\'america

Il rischio èquello che, a furia di lanciare troppi allarmi, nessuno ci faccia pi๠caso. Eppure, il grido di dolore lanciato dal commissario europeo per gli Affari Monetari, lo spagnolo Joaquim Almunia, non porta certo al centro dell’attenzione un argomento nuovo, ma tuttavia l’autorevolezza della fonte dovrebbe spingere tutti a valutare le sue affermazioni con attenzione e timore.

Almunia ha citato una serie di dati macroeconomici aggiornati sulle ultime rilevazioni nell’eurozona, e ha formulato le previsioni per i prossimi due anni: purtroppo, definirle “fosche” non sarebbe sufficiente.

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Per le banche un ritorno all’antico

banche del futuro

In questo momento siamo nella fase dell’emergenza per la crisi dei mutui subprime, e le misure dei governi di tutto il mondo sono dirette ad esprimere sforzi straordinari per salvare il sistema bancario internazionale e, di riflesso, gli interi sistemi delle imprese di tutte le nazioni, in quella che èstata definita “la peggior crisi dal 1929”.

Ma quando l’emergenza sarà  passata, e non èancora dato di sapere quando ciಠaccadrà , sarà  inevitabile concordare a livello planetario una profonda revisione del sistema bancario, per impedire che i presupposti che hanno dato il via al crack finanziario internazionale possano di nuovo riproporsi con tanta virulenza.

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Nuove strategie contro la crisi dei consumi

euronics in un centro cittadino

Ormai se ne sono accorti anche i pi๠incalliti fra gli scettici: in Italia i consumi sono in crisi profonda. Se per alcuni settori per il momento la situazione èancora positiva (per esempio, gli alimentari, classica spesa irrinunciabile) e per altri che erano in forte crescita èarrivata la fase del rallentamento (per esempio, i telefoni cellulari), per la maggior parte dei settori si puಠparlare senza errori di vera crisi.

A risentirne sono soprattutto i beni non considerati essenziali, sempre pi๠sacrificati: come l’elettronica, che sconta un’inversione di tendenza dopo lunghi anni positivi.

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Crisi mutui

Mutui

Della crisi dei mutui americani e conseguentemente europei non si fa che parlare, al punto che sta per entrare nelle notizie di routine, sorte già  toccata a guerre, scandali politici ed eventi drammatici in paesini seminati per la penisola.

Ma la gente, le persone che un mutuo da estinguere ce l’hanno, come devono comportarsi? Come far fronte al pagamento delle bollette e dei generi alimentari, per i quali già  si annuncia un aumento pi๠o meno considerevole di prezzo?

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