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Il debito pubblico sale, le entrate tributarie scendono

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Il Bollettino delle statistiche macroeconomiche dalla Banca d’Italia segnala nuovi e preoccupanti dati sullo stato di saluto dell’economia pubblica.

Innanzitutto, infatti, si nota la crescita in valore assoluto del debito pubblico: a marzo 2009 si ètoccata la quota di 1.741.275.000.000 euro, pari a ben trentaquattro miliardi in pi๠rispetto soltanto al mese precedente.


Il discorso, tuttavia, riguarda il debito erariale; la situazione rilevata con riferimento al 31 marzo 2009 èinvece sostanzialmente stabile per quanto concerne le passività  a carico di Regioni, Province e Comuni, sia rispetto al mese precedente che al marzo 2008: si aggira intorno ai 43 miliardi per le Regioni, ai 9 miliardi per le Province e ai 47 miliardi per i Comuni.


Sul fronte delle entrate tributarie, invece, continua il decremento degli ultimi mesi, dopo che nel biennio precedente si era registrata invece una crescita impetuosa. Il primo trimestre 2009, infatti, ha registrato l’incasso di circa 81 miliardi di euro, attorno ai 4 miliardi in meno (-4,8%) rispetto ai primi tre mesi rilevati l’anno scorso.

La diminuzione dipende in gran parte dalla crisi in atto, che spinge al ribasso i redditi degli italiani e, come inevitabile conseguenza diretta, riduce anche il gettito fiscale a favore dello Stato.

I dati negativi di debito pubblico ed entrate tributarie diffusi dalla Banca d’Italia sono solo l’ultimo allarme in ordine di tempo lanciato a proposito della stabilità  dei nostri conti pubblici, dopo quelli diffusi nelle ultime settimane relativi al calo del prodotto interno lordo, al rialzo della disoccupazione e all’allontanarsi nel tempo delle previsioni di ripresa, oggi attesa intorno alla metà  del 2010.