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Nuova Sabatini, prorogata la legge sull’agevolazione per i beni strumentali

Con la Legge di Bilancio 2018 scatta la proroga della Nuova Sabatin, l’agevolazione per i beni strumentali che prevede incentivi per le imprese che investono in digitalizzazione.

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Nella legge di bilancio 2018èpertanto prevista la Nuova Sabatini e la proroga di super e iper ammortamento per il 2018: in sostanza le aziende potranno avere la possibilità  di poter aumentare la competitività  del sistema produttivo italiano tramite l’accesso agevolato al credito, ma fino ad esaurimento delle risorse disponibili che si stanziano sui 330 milioni di euro. Obiettivo della Legge rilanciare e sostenere la digitalizzazione delle piccole e medie imprese per cui tutte le PMI che nel 2018 acquisteranno beni strumentali legati al core business aziendale avranno diritto alle agevolazioni sui finanziamenti. 

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Foto | Marty Melville/Getty Images News/Getty Images

Vietato pignoramento beni essenziali e veicoli imprese

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Dalle aule parlamentari arrivano delle novità  per quanto riguarda il tema Equitalia. L’impegno del Governo Letta si èsubito rivolto a limare lo strapotere di Equitalia nei confronti degli imprenditori e dei cittadini, che venivano letteralmente spolpati dal potere senza limiti dell’agenzia di riscossione del Fisco italiano. Uno dei primi provvedimenti èstata la dilazione rate Equitalia e poi sono state introdotte delle novità  rateizzazione debiti Equitalia per impresa.

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Beni strumentali: plusvalenze, minusvalenze e autoconsumo

Quando un cespite èceduto a terzi, la differenza fra il corrispettivo e gli ammortamenti maturati nel frattempo costituisce plusvalenza o minusvalenza (se, rispettivamente, positiva o negativa).

Per coloro che producono redditi di impresa, plusvalenze e minusvalenze costituiscono da sempre componenti di reddito da considerare con la dovuta attenzione; bene precisare che non necessariamente il loro ammontare fiscale corrisponde a quello civilistico, a causa della diversità  dei calcoli applicati.

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Beni strumentali ad uso promiscuo

Come regola generale, le quote di ammortamento dei beni strumentali sono deducibili nell’esercizio in cui maturano, purchè i beni cui si riferiscono siano integralmente inerenti all’attività .

Parliamo invece di beni promiscui quando essi sono impiegati in parte per scopi imprenditoriali e in parte per scopi privati: per esempio, coloro che lavorano da casa potranno considerare l’arredamento, il computer ecc. come beni promiscui.

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Rivalutazione e svalutazione delle immobilizzazioni

In occasione della redazione del bilancio d’esercizio, i beni strumentali andranno indicati al netto fra il costo storico e le quote di ammortamento maturate nel frattempo.

Il risultato cosଠottenuto, perà², potrebbe non riflettere l’autentico valore attribuibile al singolo bene: se esso infatti risultasse avere sul mercato un valore corrente sensibilmente differente occorrerà  compiere opportune valutazioni.

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Ammortamento scritture contabili

Vediamo ora come contabilizzare gli avvenimenti che concernono i beni strumentali.
Nella fase di acquisto, possiamo scegliere se indicare immediatamente gli oneri accessori che volessimo capitalizzare all’interno del costo del bene, oppure se capitalizzare con la scrittura contabile immediatamente successiva stornando i relativi costi: entrambe le ipotesi sono corrette, anche se la seconda èforse migliore per una questione di chiarezza.

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Ammortamento costo storico

Come si èchiarito, il costo di un bene strumentale va ammortizzato nel tempo secondo un piano che rifletta la sua effettiva vita utile. Ma qual èsattamente il costo da ammortizzare, definito “costo storico”?

Qualora il bene sia comprato da terzi, si tratta ovviamente dell’importo versato al fornitore al momento dell’acquisto e rimasto a carico dell’impresa. L’IVA, quindi, non va considerata poichè l’impresa ne viene rimborsata in virt๠dei meccanismi di tale imposta; questo, ovviamente, quando l’IVA risulta totalmente detraibile.

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Ammortamento beni strumentali

Il costo dei beni-merce e quello dei beni di consumo viene dedotto integralmente nell’esercizio di competenza, ossia quello in cui la spessa èstata sostenuta.

Per i beni strumentali, invece, il discorso èmolto pi๠complesso: poichè il loro utilizzo si protrae negli anni, anche il relativo costo andrà  ripartito.

Il procedimento di ripartizione dei costi dei beni strumentali negli anni di utilizzo èchiamato “ammortamento” e costituisce uno delle pi๠classiche operazioni da eseguire in occasione del bilancio d’esercizio.

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Differenza tra beni-merce, beni strumentali e beni di consumo

Nel corso della sua esistenza, ogni impresa acquista dai suoi fornitori una grande pluralità  di beni e servizi, indispensabili per svolgere la propria attività .

Per quanto riguarda i beni, essi possono essere classificati secondo molti criteri; uno dei pi๠importanti distingue i beni-merce dai beni strumentali. I primi sono comprati per essere rivenduti (le merci propriamente dette) o per essere impiegati nei processi produttivi (materie prime o semilavorati) al fine di ottenere prodotti da cedere sul mercato. Essi, in altre parole, finiscono direttamente o indirettamente nelle mani dei clienti.

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Comunicazione dati IVA 2010

comunicazione IVA

Parte del gettito dell’IVA èdestinata all’Unione Europea, cosicchè le istituzioni comunitarie premono perchè i singoli Stati, il prima possibile, comunichino il tributo esigibile per ogni periodo d’imposta.

Questa èla motivazione della comunicazione dati annuale, lo scarno modello che tutti i titolari di partita IVA (salvo eccezioni) devono inviare entro il prossimo primo marzo. I valori di dettaglio sono contenuti nella dichiarazione, ma gli importi totali vanno anticipati con la comunicazione dati.

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Cessioni di beni per cui non fu detratta l’IVA (seconda parte)

iva

Abbiamo accennato alle ipotesi di indetraibilità  soggettiva dell’IVA e alla percentuale di detrazione ammessa per chi fattura operazioni esenti da imposta: pensiamo, ad esempio, ad un medico.

Senza scendere nei complessi calcoli e modalità  di applicazione del pro-rata di deducibilità , diciamo sinteticamente che se egli emette fatture esenti da IVA per il 90% del suo complessivo volume d’affari, allora egli detrarrà  l’IVA sugli acquisti solo per il 10%.

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Cessioni di beni per cui non fu detratta l’IVA (prima parte)

euro

Alcune norme fiscali sono molto tecniche, e in genere non sono molto rilevanti per i non addetti ai lavori. La regola che analizziamo oggi, perà², pur essendo piuttosto complessa, ha un raggio d’applicazione che capita frequentemente nella vita di imprese e professionisti, ed èbene dunque chiarire qualche aspetto.

Talvolta al soggetto passivo capita di rivendere a terzi un bene strumentale per il quale, a suo tempo, l’IVA non era stata detratta (totalmente o parzialmente). La successiva cessione di questo bene va assoggettata all’imposta sul valore aggiunto oppure no?

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