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Vietato pignoramento beni essenziali e veicoli imprese

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Dalle aule parlamentari arrivano delle novità  per quanto riguarda il tema Equitalia. L’impegno del Governo Letta si èsubito rivolto a limare lo strapotere di Equitalia nei confronti degli imprenditori e dei cittadini, che venivano letteralmente spolpati dal potere senza limiti dell’agenzia di riscossione del Fisco italiano. Uno dei primi provvedimenti èstata la dilazione rate Equitalia e poi sono state introdotte delle novità  rateizzazione debiti Equitalia per impresa.

Il Parlamento italiano ha infatti aggiunto dei limiti all’azione di Equitalia e ha inoltre stoppato la sua ingerenza per quanto riguarda le espropriazioni. Inizialmente ristretta alla prima casa di proprietà , che non poteva essere pignorata, adesso le Camere hanno deciso di impedire all’agenzia di riscossione di poter mettere le mani anche su altre proprietà  immobiliari e non. All’inizio la casa poteva essere pignorata solo nel caso fosse stata una abitazione di lusso ed inoltre non potevano essere pignorati altri immobili se il debito totale non superava un certo ammontare, quantificato nella misura di 120mila euro.

Adesso oltre ai beni immobiliari e a quelli immobili non potranno essere pignorati nemmeno i debiti che sono stati definiti come essenziali. La norma ècontenuta sul decreto del Fare che ha appena ricevuto il via libera dal Parlamento ed èstato modificato da un nutrito numero di emendamenti parlamentari. Tali beni essenziali dovranno essere individuati dal ministro dell’Economia insieme ad agenzia delle Entrate e Istat attraverso la formula statistica del “paniere di beni”.

Il Parlamento ha inoltre approvato anche l’eliminazione delle ganasce nel caso in cui il contribuente dimostri al Fisco entro 30 giorni dal preavviso inviato che l’auto o gli altri veicoli a motore facciano parte dei benistrumentali all’attività  d’impresa o a quella professionale.

Quindi prima di procedere alla istituzione del fermo amministrativo, Equitalia oppure gli altri concessionari del Fisco dovranno inviare al debitore una comunicazione preventiva. Tale avviso dovrà  specificare espressamente che se il diretto interessato non pagherà  entro 30 giorni scatterà  il fermo come previsto per legge. E’ da notare il fatto che i tempi previsti sono pi๠lunghi, rispetto ai 20 giorni previsti del prima delle modifiche.

Il contribuente potrà  quindi bloccarlo recandosi  presso gli sportelli di Equitalia e dimostrando che tali beni sono strumentali per l’impresa e l’attività  professionale.