
Il diritto del lavoratore agli assegni familiari si prescrive in cinque anni a partire dal primo giorno del mese successivo a quello a cui si riferisce l’assegno familiare spettante.

Il diritto del lavoratore agli assegni familiari si prescrive in cinque anni a partire dal primo giorno del mese successivo a quello a cui si riferisce l’assegno familiare spettante.

Oltre che in presenza di figli minorenni, gli assegni familiari spettano al lavoratore dipendente in possesso dei requisiti reddituali richiesti anche quando continuano a far parte del suo nucleo familiare uno o pi๠figli che hanno compiuto la maggiore età , anche se in questo caso la possibilità di chiedere e di ottenere gli assegni familiari èsubordinata a determinate condizioni.

Tali tabelle vengono aggiornate annualmente in base alla variazione percentuale dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati calcolata dall’Istat.

Ai fini dell’ottenimento degli assegni familiari si considerano facenti parte del nucleo familiare: colui che richiede l’assegno; il coniuge non separato; i figli di età inferiore ai 18 anni; i figli di età compresa tra i 18 e i 21 anni, o di età inferiore ai 26 anni in caso di nuclei familiari con pi๠di tre figli, purchèsiano studenti o apprendisti; i figli maggiorenni inabili; i fratelli, le sorelle e i nipoti del richiedente qualora abbiano un’età inferiore ai 18 anni o superiore ai 18 anni ma inabili, orfani di entrambi i genitori e non aventi diritto alla pensione riconosciuta ai superstiti.


Gli assegni familiari “vecchio stileâ€, infatti, sono ancora oggi erogati dall’INPS, ma sono riservati ad un insieme molto modesto di cittadini; la relativa istanza va inoltrata direttamente all’INPS.

Vediamo dunque le principali differenze, fermo restando che per il resto si applica il medesimo discorso tracciato per gli altri beneficiari dell’assegno.

Il nucleo familiare ècomposto in prima battuta da: il richiedente; il coniuge non legalmente ed effettivamente separato; i figli (legittimi, legittimati, adottivi, affiliati, naturali, nonchè quelli nati da precedente matrimonio dell’altro coniuge e quelli avuti in affidamento) di età inferiore ai 18 anni, oppure maggiorenni ma inabili a qualsiasi attività lavorativa; i nipoti (di nonno o nonna) minorenni mantenuti dal richiedente.

Molto pi๠diffusi sono invece gli assegni per il nucleo familiare, che èla forma principale di sostegno al reddito delle famiglie erogato dalla Previdenza Sociale.

L’incremento avviene in maniera automatica, sulla base di un complesso calcolo che prende le mosse dall’indice di inflazione per i prezzi al consumo rilevato dall’ISTAT con riferimento alle famiglie di operai e impiegati.
I nuovi valori sono entrati in vigore lo scorso 1° luglio e resteranno validi fino al 30 giugno 2010, allorchè ci sarà il prossimo ritocco.