Licenziamento illegittimo provato con documenti aziendali riservati

La sentenza n. 12119 del 16 luglio 2012 della Corte di Cassazione ha introdotto un importante principio in tema di documenti aziendali riservati. La Suprema Corte ha anzitutto ribadito che la raccolta di documenti aziendali riservati sotto forma di fotocopia o di copia su supporto informatico senza l’autorizzazione dell’azienda èda considerarsi come comportamento illegittimo.

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Detrazione Iva auto aziendale

La possibilità  di detrarre l’Iva sulle auto aziendali a uso promiscuo èconsentita solo nel caso in cui si dimostri l’inerenza con l’attività  d’impresa. A chiarirlo èstata la Corte di Cassazione con la sentenza n.11943 del 13 luglio 2012.

Nel caso in esame, in particolare, la Suprema Corte ha accolto il ricorso presentato dall’Agenzia delle Entrate nei confronti di una società  che aveva chiesto il rimborso dell’Iva versata in occasione dell’acquisto di automezzi utilizzati dai dipendenti.

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Inapplicabilità  studi di settore deve essere provata dal contribuente

La Corte di Cassazione con la sentenza n.10556 del 25 giugno 2012 ha stabilito che spetta al contribuente provare la sussistenza delle condizioni che giustificano l’esclusione della propria impresa dall’area dei soggetti a cui sono applicabili gli studi di settore, qualora l’Agenzia delle Entrate proceda alla rettifica della dichiarazione dei redditi utilizzando la procedura di accertamento mediante l’applicazione dei parametri o degli studi di settore.

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Sanzioni disciplinari al lavoratore anche senza affissione del codice

La possibilità  concessa al datore di lavoro di irrogare una sanzione disciplinare nei confronti di un suo dipendente èsubordinata alla predisposizione di un codice disciplinare e alla sua pubblicazione presso il luogo di lavoro in modo tale che sia ben visibile ai lavoratori.

La predisposizione e la pubblicazione del codice disciplinare non èperಠcondizione necessaria per l’irrogazione di una sanzione nei confronti del dipendente qualora questa sia collegata ad una violazione di norme di legge o di doveri fondamentali del lavoratore.

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Videosorveglianza dei lavoratori valida in caso di espresso consenso

L’art. 4 della L. 300/70 stabilisce che gli impianti di controllo nei luoghi di lavoro possono essere installati soltanto previo accordo con le rappresentanze sindacali aziendali oppure, in mancanza di queste, con la commissione interna.

Nonostante l’esistenza di questa esplicita disposizione di legge, la Corte di Cassazione con la sentenza n. 22611 dell’11 giugno 2012 ha accolto il ricorso presentato da una datrice di lavoro che ha agito nel mancato rispetto della norma.

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Estinzione della società  e responsabilità  dei soci

L’articolo 4 del Dlgs 6/2003 prevede che in caso di cancellazione dal Registro delle imprese la società  si estingue automaticamente, anche qualora vi siano dei crediti rimasti insoddisfatti oppure nel caso in cui siano in essere dei rapporti giuridici non ancora definiti.

Ne deriva quindi che una società  estinta, non risultando pi๠esistente sul piano giuridico, risulta priva della capacità  di stare in giudizio. I creditori, dunque, non possono agire nei confronti della società  ma possono solo rivalersi nei confronti dei soci fino alla concorrenza delle somme da questi riscosse in base al bilancio finale di liquidazione, nonchè nei confronti dei liquidatori qualora il mancato pagamento delle somme a loro spettanti sia riconducibile ad una loro colpa.

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Certificato medico per telefono non valido

Quella di rilasciare certificati medici per telefono, quindi senza alcuna visita ma solo sulla base dei sintomi descritti dal paziente, èuna pratica piuttosto diffusa in Italia, ma che probabilmente d’ora in avanti non verrà  pi๠utilizzata, o comunque di certo si ridurrà  di molto il numero dei casi in cui il certificato medico sarà  rilasciato in tal modo, se non altro in considerazione del rischio a cui èsoggetto sia il medico che il paziente.

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Licenziamento co.co.co. prima della scadenza del termine

Il datore di lavoro puಠlicenziare un co.co.co. prima della scadenza del contratto soltanto per un grave inadempimento del lavoratore.

A stabilirlo èstata la Corte di Cassazione con la sentenza n. 6039/2012, con la quale èstato giudicato il caso di una lavoratrice assunta con contratto a tempo determinato di collaborazione coordinata e continuativa che èricorsa al giudice a seguito del recesso del datore di lavoro prima della scadenza del contratto stesso.

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Computo congedo parentale frazionato senza festivi

Il sabato e la domenica, cosଠcome pure i giorni festivi e tutti gli altri giorni in cui non èprevisto lo svolgimento della prestazione lavorativa, non devono essere considerati ai fini del computo del congedo parentale.

A stabilirlo èstata la Corte di Cassazione con la sentenza n. 6472 del 4 maggio 2012, con la quale èstato giudicato il caso di una lavoratrice che aveva goduto del congedo parentale frazionato, dal lunedଠal giovedà¬, rientrando a lavoro il venerdà¬, il giorno che precede il sabato e la domenica, ossia due giorni in cui questa non ètenuta a svolgere la sua prestazione lavorativa.

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Impugnazione contratto a termine

La Corte di Cassazione con la sentenza n. 5240 del 2 aprile 2012 ha stabilito che l’apposizione illegittima di un termine ad un contratto di lavoro puಠessere impugnata dal lavoratore in qualunque momento.

Nel caso in esame, in particolare, la Suprema Corte ha accolto il ricorso presentato da un lavoratore assunto con contratto a tempo determinato e che lamentava la nullità  della clausola mediante la quale era stato apposto un termine alla durata del contratto di lavoro e, di conseguenza, chiedeva la conversione del contratto a tempo indeterminato.

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Licenziamento legittimo se si timbra il badge del collega

Timbrare il badge del collega in ritardo, purtroppo, èuna pratica piuttosto diffusa tra i lavoratori dipendenti italiani, ma che rischia perಠdi costare loro il posto di lavoro.

Pertanto, prima di rispondere di si ad una richiesta del genere da parte del vostro vicino di scrivania oppure prima di chiedere ad un vostro collega questo tipo di favore, èbene tenere presente che tale comportamento puಠlegittimare un licenziamento disciplinare.

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Licenziamento illegittimo per comportamenti recidivi sanzionati

I comportamenti recidivi di un dipendente non possono essere tenuti in considerazione in maniera complessiva ai fini del licenziamento per giusta causa se sono stati già  oggetto di sanzioni disciplinari nei confronti del lavoratore stesso.

A stabilirlo èstata la Corte di Cassazione con la sentenza n. 1062 del 25 gennaio 2012, con la quale ha rigettato il ricorso presentato da un’azienda che aveva licenziato una dipendente a fronte delle sue ripetute assenze dal lavoro in giorni precedenti o successivi a festività  o ferie.

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Tassazione donazione anche in mancanza di forma scritta

La Corte di Cassazione con la sentenza n. 634 del 18 gennaio 2012 ha stabilito che il presupposto della tassazione di un bene oggetto di donazione èdato dall’effettivo trasferimento della titolarità  del bene stesso, non avendo alcuna rilevanza a riguardo l’osservanza della forma scritta richiesta dall’ordinamento civile.

Nella sentenza in esame, in particolare, la Suprema Corte ha giudicato il caso di due fratelli, a cui il nonno aveva donato un’ingente somma di denaro e oro puro. La mancata denuncia dell’atto di liberalità  ha fatto scattare l’accertamento fiscale e l’applicazione delle relative sanzioni.

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