Non bisogna farsi eccessive illusioni poichè agosto èun mese particolarissimo (molte aziende chiudono per ferie o comunque rallentano la produzione, perciಠi dati sono inevitabilmente sfasati), ma, anche facendo la tara sui giorni di effettiva apertura, un margine ampiamente positivo rimane.
Vediamo dunque i numeri, basandoci sui dati dell’ISTAT. La differenza in termini di produzione rispetto all’agosto 2009 èpari al +12,8%, che, una volta tarato, puಠessere riportato al livello del +9,5%: si tratta del miglior dato su base annuale che si sia registrato dal remoto dicembre 1997.
Anche con riferimento ad un’ottica temporale pi๠ristretta, l’impressione positiva rimane: +1,6% rispetto a luglio, +5,9% rispetto al gennaio 2010.
àˆ comunque presto per cantare vittoria. Considerato l’intero periodo di crisi, la produzione industriale dell’ultimo agosto rileva un interessante +11,8% rispetto al livello minimo registrato, ma siamo ancora distanti (-17%) rispetto alla produzione di aprile 2008, ossia il picco che si era avuto a suo tempo prima dell’avvento della crisi globale.
Inoltre, tutti gli istituti di ricerca concordano nel prevedere dati decisamente negativi per settembre, seguiti perಠda nuovi balzi in avanti ad ottobre e novembre.
Infine, èbene chiarire che i successi di agosto non riguardano la totalità del settore manifatturiero ma solo alcuni suoi comparti, e in particolari quelli legati al made in Italy; in altri ambiti, invece, i dati di agosto sono stati modesti, stagnanti o addirittura negativi, fino ai risultati disastrosi del settore automobilistico (-17,3%).
Fonte: Il Sole 24 Ore