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Flat tax, èscontro Lega-M5S

Sono stati fatti numeri strampalati, 50-60 miliardi di euro, non siamo al Superenalotto. Per la prima fase bastano tra i 12 e i 15 miliardi di euro per un abbattimento fiscale a tante persone.

Queste le parole del vicepremier e Ministro dell’Interno Matteo Salvini intervistato su Rtl in merito alla flat tax. 

Si tratterebbe della fase II applicata alla famiglie fino a 50mila euro di reddito e con una duplice l’aliquota: del 15% fino a 80mila euro di reddito e del 20% per i redditi superiori a questa stessa soglia. 

Rilanciata ieri dal leader leghista, la tassa piatta da estendere anche ai nuclei familiari a partire dal 2019, fa storcere il naso ai Cinquestelle e non convince il il Ministero dell’Economia che in un recente studio dello scorso febbraio aveva spiegato che la flat tax applicata alle famiglie sarebbe costata praticamente quanto tre manovre economiche.

Secondo lo schema si prevede una deduzione di 3mila euro per pgni componente del nucleo familiare con reddito fino a 35mila euro mentre, per i redditi superiori ai 50mila euro all’anno, non sarebbe prevista alcuna deduzione. Una misura del genere, offrirebbe vantaggi per 16,4 milioni di nuclei familiari con un vantaggio medio familiare di circa 3.600 euro.

L’ultima cosa da fare èaumentare le tasse, anche se lo chiede l’Europa. Sulle clausole di salvaguardia una riflessione va fatta, noi non abbiamo nessuna intenzione di aumentare l’Iva. Stiamo facendo tutti i conti, siamo convinti che se abbassi le tasse, dal secondo anno lo Stato incassa di pià¹.

Ha rincarato Salvini, ma intanto l’altro vicepremier, Luigi Di Maio, frena, ma assicura di volte trovare una soluzione insieme alla Lega, invitando perಠa non fare promesse facili “alla Berlusconi”. 

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