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Tari – tassa sui rifiuti, attenti alla prescrizione

Arrivano i chiarimenti del Ministero dell’Economica sui rimborsi della Tari, la tassa sui rifiuti che per anni èstata gonfiata da alcuni Comuni in modo illegittimo: se i consumatori hanno la facoltà  di poter richiedere il rimborso, èanche vero che non bisogna far passare troppo tempo.

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E necessario prestare infatti attenzione ai tempo della prescrizione visto che il tempo per il rimborso potrebbe anche andare in prescrizione: questo èquando ricorda l’Aduc (associazione per i diritti e gli utenti consumatori) che ricorda ai contribuenti come il rimborso possa essere chiesto entro 5 anni dall’emissione. Quindi, il rimborso Tari, Tares per il 2013, dovrà  essere necessariamente chiesto entro e non oltre il 2018 per cui ènecessario affrettarsi. 

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tasse, bollo auto, superbollo

Prescrizione bollo auto, scatta dopo 3 anni

Avete dimenticato di pagare il bollo auto? Sappiate allora che la prescrizione scatta dopo 3 anni e decorre dal primo gennaio dell’anno successivo a quello previsto per il pagamento, e non dopo 10 anni come prevedeva il vecchio orientamento.

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La sentenza dell’ordinanza n. 20425, depositata il 25 agosto scorso, dalla VI Sezione civile della Corte di Cassazione considera pertanto illegittima la cartella di pagamento che arrivi dopo che siano trascorsi i tre anni visto che si tratta di atti di tipo tributari e rimangono tali anche se il contribuente non li impugna.

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Differenze temporali di conservazione dei pagamenti

Come spiegato nell’articolo sul tempo di conservazione dei pagamenti, èbene conservare i documenti che comprovano gli avvenuti pagamenti per tutto il periodo entro il quale si prescrive il diritto del fornitore di contestarne la mancata esecuzione.

Questo termine èsolitamente decennale, salvo che la legge non preveda espressamente scadenze differenti.
Vediamo, dunque, le differenze temporali pi๠importanti, con una premessa: se tali spese sono scaricate dal reddito o hanno comunque una valenza fiscale, i relativi documenti devono essere mantenuti per tutto il tempo necessario agli accertamenti dell’Amministrazione Finanziaria.

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Tempo di conservazione dei pagamenti

Talvolta capita che un fornitore che abbiamo già  liquidato per la sua prestazione dichiari di non aver ricevuto alcun pagamento e si presenti a battere cassa.

In questi casi, il sistema migliore (se non l’unico) per chiudere rapidamente la questione èquello di esibire un documento che comprovi l’avvenuto pagamento: un bollettino postale, un estratto conto, una ricevuta rilasciata dal fornitore medesimo o quant’altro.

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Costituzione ed estinzione dell’usufrutto

L’usufrutto puಠsorgere per numerose cause. La prima èquella del contratto fra nudo proprietario e usufruttuario; capita, ad esempio, che delle persone anziane e bisognose di liquidità  vendano la nuda proprietà  della loro casa ad un investitore in cambio di un corrispettivo limitato e del diritto di usufrutto sulla stessa: cosicchè loro resteranno a vivere in quella casa, e l’investitore ne avrà  la piena proprietà  solo alla loro morte.

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Solleciti di pagamento

ingiunzione-di-pagamento

Emettere una fattura non significa incassarla immediatamente; essere dipendente non significa vedersi accreditato ogni mese puntualmente lo stipendio; affittare una casa non significa che l’inquilino versi sempre il canone.

La crisi attualmente in corso ha accentuato un fenomeno in realtà  sempre esistito, e che presumibilmente sempre esisterà : quello dei debitori che, per un qualunque motivo, non pagano quanto dovuto.

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