Come impugnare il (falso) contratto di collaborazione a progetto

Quando il contratto a chiamata non ha limiti?

I consulenti del lavoro hanno rivolto un interpello al Ministero del Lavoro per sapere se il contratto a chiamata con tutti i suoi limiti rispetto alle giornate di lavoro prestate massime in tre anni, si puಠusare senza questi vincoli in alcuni settori. La risposta èstata affermativa ed ecco la precisazione. 

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Modello UNI Intermittente da scaricare

Il datore di lavoro che intende inoltrare tramite e-mail la comunicazione relativa alla chiamata del lavoratore con cui èstato stipulato un contratto di lavoro intermittente, anche detto lavoro a chiamata, deve utilizzare l’apposito modulo denominato Modello UNI Intermittenti, scaricabile gratuitamente in fondo.

Il modulo si compone di due sezioni. Nella prima, quella intitolata “Datore di lavoro”, bisognerà  indicare il codice fiscale e l’indirizzo e-mail del datore di lavoro, mentre nella seconda, quella intitolata “Elenco lavoratori – prestazioni lavorative” bisognerà  indicare le informazioni relative ai lavoratori interessati dalla comunicazione.

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Comunicazione contratto a chiamata dopo la riforma del lavoro

Lo scorso 9 agosto, attraverso apposita nota, il Ministero del Lavoro ha fornito alcuni chiarimenti in merito alle modalità  di comunicazione del contratto a chiamata a seguito dell’entrata in vigore della riforma del lavoro.

A pochi giorni di distanza, tuttavia, mediante apposita nota firmata dal direttore della Direzione generale per le politiche dei servizi per il lavoro, viene spiegato che, a parziale rettifica di quanto comunicato con la precedente nota, fino al 15 settembre 2012 le comunicazioni potranno continuare ad essere effettuate agli indirizzi di posta certificata delle direzioni territoriali del lavoro.

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Aziende che usano il Lavoro a chiamata

Continuando a leggere l’analisi dell’Istat sull’impiego da parte delle aziende italiane dello strumento del lavoro a chiamata, scopriamo che la tipologia di imprese che vi ha fatto maggiore ricorso appartiene al settore degli alberghi e della ristorazione (60%), principalmente per far fronte ai picchi dei clienti nel periodo estivo e in quello natalizio; commercio, istruzione, sanità  e servizi sociali si contendono il 40% rimanente.

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Lavoro a chiamata in crescita

Il “lavoro intermittente”, o “lavoro a chiamata”, o “job-on-call” secondo l’originaria terminologia anglosassone, èil contratto con il quale il lavoratore si presenta sul luogo di lavoro solo quando il datore glielo richiede sulla base delle effettive esigenze aziendali, mantenendosi a disposizione (e percependo un’apposita indennità ) per i periodi in cui rimane a casa ad attendere la fatidica chiamata.

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