Studi di settore 2009, i risultati

Il Dipartimento delle Finanze ha pubblicato i risultati statistici che sono risultati dagli studi di settore presentati nel 2009 (e riferiti al periodo d’imposta 2008).
Due sono i fattori che hanno inciso su questi risultati: l’avvento della crisi globale, che ha iniziato ad interessare le imprese italiane proprio negli ultimi mesi del 2008, e la nascita del regime contabile dei contribuenti minimi, in vigore dal primo gennaio di quell’anno.

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Studi di settore 2010: come comportarsi

In questi giorni, i contribuenti italiani tenuti a sottoporsi alle forche caudine degli studi di settore si stanno confrontando con i calcoli elaborati dal software Gerico.
“Il Sole 24 Ore” suggerisce il percorso logico che devono seguire i contribuenti nel confrontarsi con lo spauracchio degli studi di settore.

Innanzitutto, va ricordato come siano stati elaborati dettagliati e notevoli correttivi che tengono conto della crisi che ha investito nel 2009 pressochè ogni ambito economico: per questo motivo, anche risultati reddituali che una volta avrebbero portato a risultati di incongruità , nel 2010 possono consentire ai contribuenti di mettersi al riparo.

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Studi di settore lavanderia: la maglia nera va a loro

In occasione di un recente convegno, alla presenza dei rappresentanti delle associazioni imprenditoriali, il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, ètornato ancora una volta sullo spinosissimo tema degli studi di settore, che la gran parte degli imprenditori vorrebbe radicalmente riformati quando non soppressi del tutto.

Nell’occasione, Befera (che, anche per il ruolo rivestito, difende il sistema statistico) ha illustrato alcuni risultati riferiti al periodo d’imposta 2007.

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Crollano gli accertamenti da studi di settore

Diverse sentenze della magistratura, inclusa la Cassazione, hanno in gran parte demolito gli studi di settore, che sembrano entrati nella fase discendente della loro parabola.

In sostanza, èormai pacifico (ma ci sono voluti anni di battaglie legali e dottrinarie) che non èpossibile rettificare il reddito dichiarato dal contribuente basandosi esclusivamente sui risultati statistici derivanti dagli studi di settore.

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Sanzioni sugli studi di settore errati o falsi

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Con l’approssimarsi della scadenza, ormai imminente, per l’invio telematico del modello UNICO, èbene che i contribuenti interessati ad allegare alla dichiarazione dei redditi anche la comunicazione dei dati rilevanti ai fini degli studi di settore diano un’ultima occhiata ai dati esposti, per verificarne la completezza e la correttezza.

Appare perciಠutile offrire un quadro di sintesi di cosa potrebbe accadere qualora siano comunicati dati infondati o incompleti.

Precisiamo subito che non assume alcuna rilevanza l’intenzione del contribuente: errori in buona fede ed artifici in mala fede, difficili da distinguere, portano alle medesime conseguenze.

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Annotazioni agli studi di settore

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Ogni anno, pi๠di un contribuente su tre fra quelli sottoposti agli studi di settore risulta incongruo ai calcoli matematici eseguiti dal severissimo software GERICO.

Ma non in tutti i casi (anzi, probabilmente solo in una minoranza di essi) l’incongruità  èil segnale di effettivi illeciti e violazioni tributarie di varia natura: pi๠spesso, infatti, lo studio di settore, che cerca di fotografare le realtà  economiche basandosi su campioni statistici, non èin grado di comprendere correttamente i fenomeni che riguardano la singola impresa.

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Studi di settore, solo il 39% si adegua

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Sono stati diffusi in questi giorni i risultati statistici sulla dichiarazione dei redditi del 2008 riferita all’anno precedente. L’analisi pi๠interessante riguarda i soliti, famigerati studi di settore.

Com’ noto, qualora il reddito e il volume d’affari IVA dichiarati sono al di sotto dei minimi calcolati dal sofisticato software Gerico, il contribuente puಠscegliere di adeguarsi spontaneamente dichiarando quel tanto di redditi e di fatturato che manca per raggiungere la congruità , e di conseguenza pagando pi๠imposte, oppure farne a meno e prepararsi ad affrontare un possibile accertamento fiscale.

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Modelli studi di settore pubblicati

finanziaria-ufficio

Con un ritardo enorme rispetto agli anni passati (ma giustificato dalla necessità  di elaborare i correttivi necessari per tener conto degli effetti della crisi globale), nei giorni scorsi sono stati finalmente pubblicati i modelli ufficiali per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini degli studi di settore, che la gran parte dei soggetti titolari di partita IVA deve allegare alle rispettive dichiarazioni dei redditi se non ricorrono condizioni di esclusione o inapplicabilità .

I modelli sono in tutto duecentosei: centotrentasette immodificati dall’anno scorso e sessantanove sottoposti ad evoluzione. Secondo la legge, infatti, ogni studio deve essere rivisto ogni tre anni.

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Centomila richiami verso i contribuenti incoerenti

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Circa centocinquemila lettere sono partite o stanno per partire in questi giorni, dirette verso altrettanti contribuenti dotati di partita IVA (ditte individuali, società , liberi professionisti) che negli anni passati non hanno superato i test di coerenza nella compilazione del modello di comunicazione dei dati rilevanti ai fini degli studi di settore.

Si tratta della terza volta che si verifica questa massiccia spedizione, inaugurata per la prima volta nel 2007 e ripetuta anche l’anno dopo. Il periodo in cui sono inviate queste comunicazioni èproprio quello che ricorre in queste settimane: il tempo, cioà¨, in cui gli italiani si apprestano a compilare e inviare le dichiarazione dei redditi.

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Gerico 2009, le prime considerazioni

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àˆ stata finalmente pubblicata da qualche giorno l’attesissima versione 2009 del software Gerico, che impiega i complessi calcoli statistici preparati dalla SOSE (Società  per gli studi di settore) per applicare i calcoli di congruità  a circa quattro milioni di titolari di partita IVA.

Il ritardo nella pubblicazione, come noto, èdipeso dalla necessità  di approntare dei correttivi adeguati che tenessero conto dei devastanti effetti della crisi e di come essi si sono manifestati settore per settore.

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Nuovi studi di settore: due milioni in attesa

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àˆ ormai imminente l’emanazione da parte dell’Agenzia delle Entrate, tramite la società  SOSE, della revisione degli studi di settore. Come noto, infatti, tramite inchieste e questionari l’Amministrazione Finanziaria ha svolto in tempo di record un’indagine per individuare l’impatto della crisi in atto sulla struttura dei costi e dei ricavi degli imprenditori e dei professionisti italiani.

Il direttore della SOSE ha affermato che la versione revisionata dagli studi di settore dovrebbe essere pubblicata attorno alla metà  del mese, e in quell’occasione esperti e consulenti potranno constatare con i loro occhi le novità .

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Revisione degli studi di settore

oreficeria

L’operazione di revisione straordinaria degli oltre duecento studi di settore vigenti sta per arrivare alle battute finali. Secondo il progetto del Governo, entro il 31 marzo tutti gli studi applicabili per il periodo d’imposta 2008 riceveranno quei correttivi che si sono resi indispensabili a causa della situazione di grave crisi in cui versa oggi l’imprenditoria italiana.

Gli studi di settore per il 2008, secondo la normativa approvata lo scorso anno, sono stati approvati ed emanati nello scorso 31 dicembre.

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