Extracomunitari, niente flussi per molto tempo

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Il Ministero del Lavoro ha comunicato che per un po’ di tempo, forse due o tre anni, non sarà  pi๠possibile assumere nuovi lavoratori extracomunitari attualmente residenti all’estero.

Per costoro, infatti, com’ noto, da un paio d’anni èstata introdotta la procedura dell’invio telematico di un’istanza di permesso di soggiorno, da inviare in una certa data (il famigerato “click-day”) e chi tardi arriva si deve mettere in coda aspettando che si liberi un posto.

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Laurea su Internet inutile

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In tema di corsi di laurea e di corsi di studi con prospettive occupazionali pi๠o meno elevate, la palma dei titoli pi๠inutili va certo alla maggior parte di quelli che si reperiscono su Internet, rilasciati da fantomatiche istituzioni non abilitate a rilasciare alcun genere di attestato legalmente riconosciuto.

àˆ l’istituto CIMEA (Centro di informazione sulla mobilità  e sulle equivalenze accademiche) a lanciare l’allarme: fin troppi studenti in buona fede pagano somme ingenti per acquisire diplomi assolutamente inutili, come quelli rilasciati dalla misteriosa Berkley, che con il famoso ateneo californiano di Berkeley ha solo un’ingannevole assonanza.

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I segreti dell’accademia militare

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Nel nostro Paese esistono in tutto cinque accademie militari: a Bergamo e Castelporziano (RM) per la formazione degli ufficiali della Guardia di Finanza, a Modena per chi farà  carriera nell’esercito o nell’Arma dei carabinieri, a Pozzuoli (NA) per chi sogna l’aviazione e, infine, a Livorno c’ l’accademia navale.

Ognuna di queste istituzioni ha stipulato convenzioni con le locali università  per la formazione degli ufficiali di carriera: cosà¬, chi frequenta l’accademia seguirà  uno specialissimo corso di studi in cui affiancherà  test di genere fisico e attitudinale a insegnamenti universitari pi๠tradizionali e vicini alle esigenze dei corpi militari.

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Alti e bassi per il mercato degli ingegneri

Sono complessivamente soddisfacenti i risultati delle analisi del consorzio Almalaurea sulle prospettive occupazionali dei laureati in ingegneria, ma con diversi punti deboli di cui tener conto.

Gli ingegneri, in effetti, godono della fama di essere coloro che prima di ogni altro reperiscono un impiego (la metà  di loro trova occupazione in un paio di mesi), ma il discorso non èuniforme fra i molti rami della laurea.

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Medici, la specializzazione èfondamentale

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Il percorso di studi in Medicina e Chirurgia èfra i pi๠duri del panorama universitario italiano e richiede grandissima motivazione da parte dei frequentanti.

àˆ per questo che il tasso d’abbandono del corso èridottissimo (4,6% nel primo anno) e gli studenti fanno il possibile per arrivare in fondo al corso.

Ma la strada èdavvero interminabile. Il corso legale di studi dura sei anni, cui vanno aggiunti dai tre ai sei anni ulteriori per la specializzazione. Quest’ultima, tutt’altro che una perdita di tempo, èciಠche in genere offre la carta decisiva da giocare sul mercato del lavoro.

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Per i giuristi un ventaglio di possibilità 

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La laurea in giurisprudenza, o comunque in un corso attinente all’area delle scienze giuridiche, presenta tre sbocchi tradizionali, strettamente attinenti agli studi seguiti: l’avvocatura, il notariato e la carriera in magistratura.

Tre strade, perà², quantomai difficili e ultra-selettive, dato che la carriera forense richiede due anni di praticantato solitamente gratuito, un esame di Stato piuttosto difficile (molti lo fanno in Spagna) e un mercato saturo in cui èormai arduo emergere.

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Non cala la richiesta di dottori in economia

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Anche in tempi di crisi, coloro che escono dall’università  con un diploma di laurea acquisito in uno dei tanti corsi appartenenti al blocco economico (economia e commercio, economia e finanza, economia aziendale e parecchi altri) rimangono i dottori pi๠ricercati dalle imprese italiane.

Lo conferma il portale Monster, secondo il quale addirittura il 42% delle offerte pubblicate concerne laureati nell’area economica.

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Studi umanistici, strada ardua per il mondo del lavoro

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Come accennato nell’articolo precedente riguardo agli sbocchi occupazionali, verifichiamo dunque le analisi del consorzio Almalaurea su alcuni dei pi๠comuni corsi di studio, iniziando dalla “cenerentola” in termini occupazionali, gli studi umanistici: lettere, storia, filosofia, scienze politiche e affini.

Al contrario di quanto èfacile immaginare, non ènecessariamente l’insegnamento l’unico sbocco per i letterati. Anzi, le ultime analisi parlano di un 20% circa di laureati che punta in quella direzione, peraltro sempre pi๠ardua a causa della riduzione negli anni dei concorsi di assunzione nella scuola pubblica.

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Lauree e sbocchi occupazionali

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Come ogni anno, il consorzio Almalaurea ha pubblicato un ampio dossier sullo stato delle università  italiane, i corsi di laurea attivati, il numero dei frequentanti e le prospettive degli stessi di trovare un impiego.

Almalaurea èun ente cui aderiscono cinquantatrè atenei italiani, ma l’analisi si estende a tutto campo all’intero mondo accademico. Vediamo dunque alcuni stralci dell’analisi, riferiti alla situazione generale e ad alcuni fra i settori di studio pi๠importanti.

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Aeronautica, la crisi si fa sentire

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Il quotidiano “Il Sole 24 Ore” ha recentemente pubblicato un interessante disamina del mercato mondiale del settore dei velivoli, analizzandone a tutto tondo i segmenti con le rispettive prospettive e difficoltà .

La sezione pi๠importante, ovviamente, èquella della costruzione degli aeromobili: un segmento fortemente polarizzato. Al di là , infatti, dei costruttori di piccoli aerei, si calcola che solo otto compagnie nel mondo costruiscano aeroplani con oltre cento posti (fra loro, si segnalano la rampante società  canadese Bombardier e i brasiliani dell’Embraer, ma per il prossimo futuro vanno tenute strettamente d’occhio altre imprese situate in Russia, Cina e Giappone), e solo due, di fatto, dominino il mercato dei grandi velivoli con centinaia di posti: Boeing e Airbus.

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Cinema, pochi big e mille formiche

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Basandosi sui dati del Cerved, la fondazione Ente dello Spettacolo ha eseguito un’indagine statistica sullo stato dell’arte nell’industria cinematografica italiana. I dati si riferiscono complessivamente ai tre grandi segmenti del reparto: produzione, distribuzione e proiezioni.

L’analisi ha messo in luce l’esistenza di oltre novemila aziende operanti in Italia, ma di esse solo centosettantuno vantano un fatturato superiore al milione di euro: si tratta fondamentalmente di aziende legate ai gruppi Rai e Mediaset o alle grandi holding internazionali.

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Tempi lunghi per le assunzioni

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Le imprese europee passano molto tempo prima di decidere di assumere qualcuno.

Secondo un’approfondita analisi compiuta dalla società  Robert Half, specializzata nel ramo “selezioni del personale”, i direttori delle risorse umane delle imprese europee medio-grandi passano attraverso molte incertezze prima di prendere la fatidica decisione di far entrare un nuovo lavoratore in squadra.

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Adeguare il servizio di call center

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Essendo ormai diffusi non solo presso le grandi aziende ma anche fra quelle di media dimensione, le associazioni dei consumatori hanno riscontrato una serie di disservizi tipici dei call center, segnalando all’Autorità  Garante delle Comunicazioni (Agcom) l’esigenza di intervenire.

L’Agcom ha cosଠemanato un provvedimento pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 4 giugno, dando a tutte le imprese interessate un tempo piuttosto ristretto (due mesi dalla data di pubblicazione) per adeguare il servizio offerto alle inefficienze e inadeguatezze segnalate. Lo scopo èquello di rendere i servizi di call center molto pi๠“user friendly”.

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IRAP non dovuta: cosa fare

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Sentenze della magistratura, circolari dell’Agenzia delle Entrate, prassi diffuse da qualche anno: per varie strade si èormai radicata l’idea che molti contribuenti (liberi professionisti e non solo) non siano dotati di autonoma organizzazione e dunque non siano soggetti passivi dell’IRAP.

Ma manca proprio la cosa pi๠importante: una legge che stabilisca concretamente chi èscluso dall’obbligo e come egli si debba comportare.

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