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Quota 100 e reddito di cittadinanza, Boeri attacca la manovra

Sulle pensioni anticipate i soldi previsti non basteranno. Dobbiamo ancora fare le ultime valutazioni sul decreto, ma il rischio di non rispettare il tetto di spesa c’à¨. E le tasse sono destinate ad aumentare. La durata triennale potrà Â spingere ad anticipare le uscite soprattutto nel privato e il divieto di cumulo à¨Â sbagliatissimo: finirà Â per alimentare il lavoro nero. Ci obbligherà Â a mandare ispettori per controllare che non versino i contributi!

A distanza di pochi giorni dalla firma del decreto, il presidente dell’Inps, Tito Boeri attacca i due provvedimenti cardine del governo Lega-5Stelle, fulcro della manovra. 

Nell’intervista rilasciata a La Stampa, Boeri parla di mole impressionante di lavoro, ma attacca anche il reddito di cittadinanza, uno dei cavalli di battaglia della campagna elettorale del Movimento 5 Stelle. 

Secondo Boeri il reddito, cosଠcome èstato concepito, va contro le famiglie povere dove sono concentrati i poveri.

“Una famiglia con tre figli prende il doppio di un single, una famiglia con cinque figli lo stesso” spiega Boeri. 

Va bene il sostegno alla povertà , ma il presidente dell’Inps parla di “incongruenze nel testo” che finiscono per penalizzare i lavoratori del Sud. 

“La misura spiazza il lavoro al Sud. Un single con reddito zero puà²Â aspirare a 9.360 euro all’anno: sa quanti sono i lavoratori dipendenti al Sud che hanno redditi da lavoro inferiori a quella somma? Il 43 per cento. Cià²Â significa che quasi un giovane su due da quelle parti potrà Â essere messo di fronte a due alternative entrambe allettanti: smettere di lavorare o essere pagato in nero per ottenere comunque il sussidio”. 

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