Preavviso lavoro domestico

Anche la disciplina del lavoro domestico prevede che in caso di risoluzione del contratto per volontà  di una delle due parti, il contraente che recede deve fornire all’altro soggetto un periodo di preavviso di durata variabile a seconda del caso in cui si tratti di licenziamento o di dimissioni, delle ore di lavoro settimanali previste dal contratto e dell’anzianità  del lavoratore.

In particolare, in caso di licenziamento e di prestazioni che superano le 25 ore settimanali, la durata del preavviso èdi otto giorni di calendario in caso di anzianità  fino a cinque anni e di quindici giorni di calendario in caso di anzianità  oltre i cinque anni.

Pagare online contributi lavoro domestico

Per rendere pi๠semplice la procedura relativa al pagamento dei contributi dei lavoratori domestici, l’Inps ha predisposto un servizio che offre la possibilità  di effettuare tale pagamento direttamente online, una modalità  che in futuro verrà  estesa anche per il pagamento di altre tipologie di contributi.

Per usufruire del servizio occorre anzitutto registrarsi al sito www.poste.it, dopodichèbisogna accedere alla sezione “servizi al cittadino” sul sito ufficiale dell’Inps (www.inps.it).

Lavoro familiare ancora a carico delle donne

Nel suo ultimo rapporto l’Istat ha sottolineato la forte disuguaglianza che ancora esiste nella divisione del carico di lavoro familiare tra i due partner.

Secondo quanto rilevato dall’Istituto, che ha basato il suo rapporto su un sondaggio a cui hanno preso parte oltre 18.000 famiglie e 40.000 persone, oltre il 76% del lavoro familiare èancora a carico delle donne. La situazione, dunque, resta pressochè immutata rispetto a circa sette anni fa, quando la percentuale era appena superiore al 77%.

Evasione contributiva per le colf

Secondo un’approfondita indagine dell’istituto Censis, in Italia circa tre lavoratori domestici su cinque non sono in regola dal punto di vista contributivo: il 39% lavora totalmente in nero, mentre il 22%, pur iscritti all’INPS, sconta irregolarità  di vario genere.

A dispetto delle previsioni, l’indagine dimostra che le situazioni di irregolarità  totale o parziale concernono principalmente i domestici di nazionalità  italiana (53,9% del totale dei connazionali), mentre gli stranieri irregolari sono il 34,7%: forse le pesanti sanzioni a carico di chi fa lavorare illecitamente gli extracomunitari e la mastodontica sanatoria dell’autunno scorso hanno spinto a sconsigliare soluzioni meno lecite.

Lavoro nero, flessibilità  nelle sanzioni

Le attuali norme sul lavoro nero, peraltro piuttosto recenti (risalgono al 2006), stanno per subire una sferzata di novità . Il legislatore, infatti, ha pensato bene di intervenire su una serie di punti in cui la vigente normativa risulta migliorabile.

Le direttrici perseguite dalla riforma sono sostanzialmente tre.