Moratoria 2012 sui debiti delle PMI

Confindustria, ABI (Associazione bancaria italiana) e numerose altre associazioni di categoria avrebbero finalmente trovato, redatto e sottoscritto un accordo di massima, che verrà  poi meglio definito nel corso dei prossimi mesi, sulla moratoria sui debiti delle PMI (Piccole e Medie Imprese italiane) relativamente a mutui e a leasing.

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Lettera di sollecito

lettera di sollecito

Come spiegato nel precedente articolo, la lettera di sollecito di pagamento deve adottare un tono preferibilmente amichevole e accondiscendente, al fine di far valere i propri diritti senza compromettere i rapporti con la controparte.

Bene dunque, introdurre il problema arrivandoci per gradi. Si potrebbe esordire con delle frasi come “verificando la nostra contabilità â€ oppure “dalle risultanze del nostro estratto conto”, per segnalare al debitore che siamo in attesa del suo pagamento (“non ci risulta sia ancora stato disposto il Vs. versamento in merito alla fattura n. 1000 emessa in data 20/06/2009”).

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L’azione revocatoria ordinaria

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Il Codice Civile consente al creditore numerose strade da seguire per avere soddisfazione contro il debitore inadempiente. Uno degli strumenti previsti dal nostro ordinamento èl’azione revocatoria ordinaria (definita tale per distinguerla dalla pi๠complessa revocatoria fallimentare), già  nota nell’antica Roma come “actio pauliana”.

E pari pari a quanto stabilito nel diritto romano, i tratti principali dell’azione sono arrivati fino a noi.

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Accettazioni bancarie

Fino a qualche anno fa erano considerati uno dei pi๠innovativi contratti bancari arrivati nel nostro Paese dal mondo anglosassone, ma oggi sembrano già  stati superati da altre tipologie di rapporti giuridici pi๠moderni; e in realtà  in Italia le accettazioni bancarie hanno sempre avuto una diffusione tutto sommato modesta.

E, tuttavia, sono molti gli esperti che trovano in esse delle notevoli potenzialità  latenti, e non si puಠquindi escludere che un giorno esse possano rinascere a novella vita.

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Mettere in mora il creditore

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Tutti sanno che un debitore che non paga quanto dovuto puಠessere giudicato moroso con tutte le sgradevoli conseguenze (come i pignoramenti).

Molto pi๠rara e inaspettata èl’ipotesi che sia il creditore a correre il rischio di essere messo in mora: si verifichi cioèla situazione in cui il debitore, in totale buona fede, vorrebbe adempiere alla prestazione dovuta ma non puಠottemperare perchè il creditore non lo mette in condizione di farlo.

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Ingiunzione di pagamento europea

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A fronte del tradizionale strumento del decreto ingiuntivo previsto dal codice di procedura civile, le norme comunitarie hanno previsto da poco un secondo strumento applicabile in tutti i Paesi UE (eccetto la Danimarca) e che dovrebbe rendere meno difficoltosa la posizione dei creditori nelle controversie per mancato pagamento cosiddette “transfrontaliere”.

La controversia si definisce transfrontaliera quando creditore e debitore risiedono in due Stati comunitari diversi. Se perಠla transfrontalierità  dipende da fattori diversi dalla residenza, la procedura èinapplicabile.

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Ingiunzioni di pagamento (II)

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Ad alcuni creditori, infatti, èconsentito di imposto al debitore di pagare una certa somma entro una precisa scadenza: l’atto con il quale avviene quest’imposizione si chiama “decreto ingiuntivo”, ma nel linguaggio corrente èmeglio conosciuto come “ingiunzione di pagamento”.

Se egli non provvede al saldo oppure non impugna l’ingiunzione (chiedendo allo stesso tempo di sospenderne gli effetti) entro quaranta giorni dalla notifica, la conseguenza èl’inevitabile pignoramento dei suoi beni.

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Ingiunzioni di pagamento (I)

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Cosa si puಠfare quando, nonostante l’invio di uno o pi๠solleciti di pagamento, il debitore non ha ancora pagato quanto dovuto?

Normalmente andare in causa davanti ad un giudice èuna soluzione lunga e onerosa. àˆ vero che si puಠchiedere il rimborso delle spese legali alla controparte soccombente, ma certo protrarre la controversia magari per tre gradi di giudizio non èl’ideale. Senza contare che non sempre si èin grado di dimostrare di avere ragione. Spesso molte aziende si affidano ad una società  di recupero crediti in grado di procedere lavorando in genere a percentuale (circa il 12% sul valore del bene recuperato).

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