Obbligo partita IVA per pannelli solari

Pubblicata la graduatoria degli impianti ammessi al Quinto Conto Energia

Una sentenza europea impone per i pannelli solari l’obbligo della partita Iva. In particolare la produzione dell’energia fotovoltaica che viene venduta stabilmente alla rete rappresenta una attività  economica che deve quindi essere assoggettata agli effetti dell’imposta sul valore aggiunto. Non viene considerato il fatto che l’energia che viene prodotta sia inferiore a quella che viene consumata. Questo principio èstato stabilito dalla Corte di giustizia dell’Unione Europea con la sentenza del 20 giugno 2013, inerente alla causa legale numero C-219/12.

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Condono IVA del 2002 bocciato dall’Europa

Nel 2002 il Governo emanಠuna legge di sanatoria tributaria (il famoso “condono tombale”) che, in cambio di una modesta una tantum, consentଠa moltissimi contribuenti di seppellire per sempre eventuali malefatte precedenti riguardanti una pluralità  di imposte.

Tuttavia, i conti sono stati fatti senza l’oste, o, pi๠esattamente, senza il parere degli organismi comunitari; e poichè almeno uno dei tributi interessati, l’IVA, èdi derivazione europea, la Corte di Giustizia ha successivamente stabilito che l’Italia non poteva unilateralmente rinunciare a riscuotere il relativo gettito in cambio di un contributo sostitutivo sproporzionatamente basso.

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Turismo forense, la Corte di Giustizia pone un freno

Spagna

Avevamo già  trattato della nuova moda diffusa fra i laureati in Giurisprudenza di ottenere l’iscrizione all’albo degli avvocati in Spagna (dove non esistono tirocini nè esami di Stato) per poi chiedere il riconoscimento di tale iscrizione anche in Italia: un escamotage già  adottato da centinaia di giovani per esercitare la professione legale saltando a pièpari un percorso formativo altrimenti durissimo.

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Riforma delle pensioni nel pubblico impiego nel 2010

soldi euro

Preannunciata da mesi e oggetto di moltissime polemiche politiche, sta per entrare in vigore la riforma del sistema pensionistico per le dipendenti del pubblico impiego.

La sentenza della Corte di Giustizia europea del novembre scorso non lascia scampo all’Italia: le donne devono andare in pensione alla stessa età  degli uomini, per evitare ogni tipo di discriminazione; e poichè al momento ci sono cinque anni di differenza (sessant’anni l’età  per la pensione di vecchiaia delle donne e sessantacinque per gli uomini), occorrerà  un periodo transitorio che porti alla sospirata uguaglianza.

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Sale l’età  pensionabile delle donne

primo piano di giulio tremonti

Il ministro della Funzione Pubblica, Renato Brunetta, ha messo a punto il piano con cui l’Italia potrà  uniformarsi alla sentenza della Corte di Giustizia Europea che impone una comune età  pensionabile per gli uomini e le donne, con il conseguente incremento progressivo di questa per le lavoratrici al fine di uniformarla a quella prevista per i colleghi maschi.

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