Home » Brexit, i primi effetti: manca la forza lavoro

Brexit, i primi effetti: manca la forza lavoro

Lo scorso 23 giugno èarrivato il risultato, un po’ a sorpresa, del Referendum: il Regno Unito ha votato per uscita dall’Unione Europea, ma le conseguenze della Brexit si stanno già  facendo sentire sul mercato del lavoro.

brexit, Theresa May, Comunità  Europea

Manca la forza lavoro e una delle cause sarebbe chiaramente da ricercarsi nel cospicuo calo degli immigrati europei e nel fatto che molti stanno per rimpatriare o sono già  ripartiti. 

Secondo gli ultimi dati, il 47% delle aziende del settore dell’agricoltura comincia ad avere concrete difficoltà  nel reperire la forza lavoro perchè scarseggia il numero degli operai a bassa specializzazione che generalmente sono immigrati e arrivano da altri Paesi.

Anche altri settori cominciano ad essere seriamente colpiti dalla mancanza di forza lavoro in UK: si tratta del campo sanitario visto che il 13% del personale infermieristico non èinglese e del settore scolastico e dell’insegnamento perchè 10% dei professori residenti o domiciliati nel Regno Unito non sono inglesi. E se prima del referendum, arrivano in UK circa 60.000 unità  ogni tre mesi in cerca di lavoro e di fortuna, adesso la cifra continua a ridursi di mese in mese. Il numero di unità  di forza lavoro potrebbe poi ulteriormente ridursi anche in considerazione del fatto che molti immigrati potrebbero essere rimpatriati.

HARD BREXIT, L’ANNUNCIO DI THERESE MAY

Il risultato del referendum che ha votato la Brexit ha colto sondaggisti e mercati di sorpresa, ma se nel corso di diversi mesi non ci sono stati sostanziali cambiamenti a livello economico, èanche vero che le prime conseguenze dell’uscita della Gran Bretagna e dell’Irlanda del Nord dall’Unione Europea stanno facendo capolino solo adesso.

 

photo credits |thinkstock