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Rivalutazione delle pensioni, l’adeguamento al 1 gennaio 2019

Nessuna novità  sostanziale in vista relativamente all’indice di rivalutazione delle pensioni che viene confermato all’1,1% anche al 1 gennaio 2019: si tratta in effetti dello stesso indice indicato già  nel corso di questo anno come confermato anche dal DM Economia del 16 novembre pubblicato in Gazzetta Ufficiale e che va a toccare la rivelazione delle pensioni dopo cinque anni. 

part time agevolato, pensione

Resta inalterato anche il previsionale anche se non èda escludere il fatto che eventualmente l’anno prossimo possa essere corretto in base all’inflazione effettiva. 

La rivalutazione degli assegni avviene  in modo progressivo, a scaglioni di reddito, ma che vengono calcolati solo ed esclusivamente sulla parte eccedente) in precise modalità  vale a dire fino a tre volte il minimo (circa 1539 euro): rivalutazione all’1,1%, da tre a cinque volte il minimo (da 1539 a 2mila 565 euro) con la rivalutazione al 90% allo 0,99%, oltre cinque volte il minimo con la rivalutazione al 75% allo 0,825%.

Dal 2019 vengono anche applicate nuove fasce di perequazione come previsto dalla legge 388/2000. 

Il tasso del 2019 appare pertanto pi๠conveniente di quello applicato nel 2018, con l’unica eccezione dei trattamenti fino a tre volte il minimo, per i quali rivalutazione era e resta confermata al 100%.

La nuova aliquota dovrebbe essere svantaggiosa fra tre e quattro volte il minimo dato che lo scaglione 2018 era al 95%, ma èanche vero che al 90% si applica solo alla parte eccedente le tre volte il minimo e con una somma di 1539 euro si calcola la rivalutazione al 100%.

In pratica, come lasciano trapelare le indiscrezioni del Messaggero, viene previsto un adeguamento degli assegni pieno solo per i ratei dal 1500 a 2000 euro con il congelamento delle pensioni pi๠alte. 

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