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I piccoli elettrodomestici non temono la crisi

palmare

La produzione degli elettrodomestici èuno dei comparti che guidano il settore industriale italiano: non a caso, l’avvento della crisi globale e il crollo delle esportazioni hanno messo in ginocchio le industrie maggiori e l’intero indotto, con pesanti conseguenze anche sul lato dell’occupazione.

Il discorso, perà², vale principalmente per i grandi elettrodomestici: televisori, frigoriferi, lavatrici ecc. Al contrario, i beni per la casa di minori dimensioni (e minor prezzo) non solo non paiono accusare pi๠di tanto il colpo, ma al contrario hanno visto le rispettive vendite crescere lentamente anche nel corso del disastroso 2009.


Il fenomeno pi๠curioso, su cui si sta appuntando l’attenzione degli addetti ai lavori, èil boom degli strumenti che consentono di ottenere in casa quei prodotti e quei servizi che normalmente si richiedono a fornitori esterni nella vita di tutti i giorni.

Un esempio èdato dalle macchinette per il caffè(+24% di vendite da gennaio ad ottobre), un altro da quelle per produrre in casa pane e pasta (+46%), un altro ancora dai rasoi elettrici (+1,5%); e ancora: le nuove friggitrici che consentono di risparmiare olio, i filtri per l’acqua ecc.


Se il settore, nel suo complesso, vede un calo del fatturato del 4,1%, sono proprio le vendite degli elettrodomestici minori e pi๠innovativi ad evitare dati ben pi๠neri.

Anche le difficoltà  del potere d’acquisto hanno certo inciso a spingere i consumatori a ridimensionare le spese pi๠ingenti, come dimostra la crisi dei forni a microonde, lentamente soppiantati dai pi๠economici fornetti elettrici.