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Buoni-lavoro tabaccaio

Da un paio d’anni sono sorti i cosiddetti “buoni-lavoro”: si tratta di voucher del costo di dieci euro acquistabili per pagare i collaboratori occasionali assunti per attività  di breve durata e di modesta importanza, tali da alimentare perà², nel loro complesso, un sistema di lavoro sommerso molto significativo se non regolarizzati, oltre che essere molto rischioso anche dal punto di vista economico che potrebbe incidere sul bilancio aziendale (sanzioni lavoro nero).

Si tratta dei lavori stagionali in agricoltura (come per la vendemmia o la raccolta dei frutti), le prestazioni di giardinaggio a favore dei condomini e altre ipotesi ancora, tutte caratterizzate dall’assenza di un rapporto di lavoro stabile.


Il datore di lavoro acquista uno o pi๠voucher, secondo le concrete esigenze, e paga i collaboratori con gli stessi. Costoro, presentandosi presso gli sportelli dell’INPS, incassano quanto loro spettante al netto dei contributi previdenziali.

I buoni si sono finora sempre acquistati presso la stessa INPS: in forma cartacea presentandosi allo sportello o in forma telematica collegandosi al sito dell’istituto previdenziale.

Grazie al buon successo che tali voucher hanno acquisito nel tempo, le istituzioni hanno deciso di estenderne l’utilizzo e favorirne la diffusione. In quest’ottica, l’INPS ha siglato un accordo con la federazione italiana dei tabaccai, al fine di rendere pi๠capillare la distribuzione. A partire dalla metà  di aprile i buoni saranno acquistabili anche presso i tabacchini convenzionati, in sei Regioni italiane: Lazio, Lombardia, Puglia, Sicilia, Toscana e Veneto.


In seguito, l’esperimento si estenderà  al resto del Paese: si prevede che almeno quindicimila esercenti saranno in grado di immettere i voucher sul mercato entro la fine dell’anno.

Fino ad ora sono stati venduti oltre quattro milioni di buoni-lavoro. La Regione in cui se ne fa pi๠largo uso èil Veneto, con oltre ottocentomila voucher.