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Manovra 2010: cambiamenti per dipendenti e dirigenti statali

Come i mass-media hanno ampiamente chiarito, èla categoria dei lavoratori statali quella che pi๠di ogni altra subirà  i sacrifici imposti dalla manovra economica primaverile; le direttrici della manovra sono numerose e occorre darne conto in maniera sintetica.

Innanzitutto, èstabilito che per i prossimi tre anni si avrà  il congelamento dei contratti in essere (quattro per i dirigenti). Cancellate, dunque, le prospettive di rinnovo contrattuale ormai in arrivo, per le quali si prevedeva un aumento degli aggravi per le casse pubbliche di oltre cinque miliardi l’anno.


Inoltre, per un biennio saranno altrettanto congelati gli scatti di anzianità  e ogni altro genere di progressione automatica sullo stipendio.

Continua, inoltre, il progressivo dimagrimento del personale. Potranno essere assunti co.co.pro. o altre figure precarie solo entro il 50% di quelli assunti nel 2009, ma ancor pi๠drastico èil ricambio dei dipendenti: nel prossimo biennio, con i concorsi potranno essere assunti solo il 20% dei subordinati nel frattempo andati in pensione, defunti, trasferiti, licenziati o dimissionari.

Cambiano profondamente le norme sul TFR, che sarà  calcolato sulla base dell’intero stipendio maturato negli anni e non pi๠sull’ultima annualità  percepita: questo penalizzerà  coloro che nel tempo avranno goduto di forti crescite nella carriera.
E, sempre sul tema del TFR, arriva un’inedita rateizzazione: coloro che chiuderanno la carriera nel biennio 2011-12 percepiranno la liquidazione suddivisa in tre quote annuali di pari importo.


Quanto ai dirigenti, in arrivo un vero e proprio taglio sullo stipendio: 5% sull’eccedenza rispetto ai novantamila euro lordi all’anno, 10% per l’eccedenza su centotrentamila. Nè chi assumerà  un incarico prima affidato ad un altro manager potrà  percepire una paga superiore a quella prevista per quest’ultimo.
Accelerazione, infine, sull’applicazione delle norme “Brunetta” sulla produttività  e il merito dei dipendenti statali.