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CGIA, aumentata la pressione fiscale reale

 

La pressione fiscale reale? àˆ bel pi๠alta rispetto alla pressione fiscale ufficiale: lo confermano i dati della CGIA Mestre secondo cui la pressione fiscale reale sia sei punti pi๠alta di quella ufficiale dato che a gravare cui cittadini c’ anche il sommerso. 

L'Italia ha la pressione fiscale pi๠alta del mondo

I livelli sono praticamente record, arrivati, secondo le stime della CGIA di Mestre, al 48%, 6 punti in pi๠rispetto al dato ufficiale, che solo nel 2018 era attestato al 42,1%. 

Ma come èpossibile un aumento del genere? Semplice da chiarire: se da una parte sono diminuite le tasse, dall’altra sono invece aumentate le tariffe e sui contribuenti onesti grava il peso del “nero”.

Ad aumentare la pressione fiscale per tutti sono stati poi i forti aumenti delle tariffe della luce, dell’acqua, del gas, senza dimenticare i pedaggi autostradali, l’aumento dei servizi postali o dei trasporti urbani. 

E la CGIA fa notare che queste voci non rientrano effettivamente sotto il profilo della pressione fiscale, ma gravano al tempo stesso cui contribuenti causando effetti negativi sui bilanci di famiglie e di imprese.

Il peso del sommerso ènotevole in Italia e non contribuisce in nessun modo all’incremento delle entrate fiscali, anche se presenta invece degli effetti sul PIL. Quindi se le stime ufficiali ISTAT calcolano la pressione fiscale effettuando il rapporto tra le entrate fiscali e il PIL, andando a scorporare le stime relative  all’economia “in nero” si ottiene una pressione fiscale reale di fatto molto superiore a quella ufficiale.

Secondo la CGIA Mestre, per riuscire ad abbassare le tasse nel 2020 ènecessario pertanto recuperare almeno 33 miliardi di euro, di cui 23 miliardi per evitare l’aumento dell’IVA che farebbe crescere ulteriormente la pressione fiscale a carico di tutti i contribuenti e 10-15 miliardi per poter estendere a tutta la platea dei contribuenti la Flat Tax. E al momento sembra difficile riuscire a recuperare cifre del genere senza dimenticare la bassissima crescita del PIL. 

MINISTERO DELL’ECONOMIA, PRESSIONE FISCALE AL 42%

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