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Sanzioni all’intermediario per omesso invio

Come abbiamo chiarito nell’articolo precedente, sull’intermediario abilitato al sistema Entratel e incaricato dal contribuente di trasmettere per suo conto una dichiarazione fiscale incombono una serie di obblighi.

àˆ bene chiarire che tutti gli obblighi in questione riguardano l’intermediario in quanto tale, e dunque del tutto indipendentemente dagli obblighi del contribuente. Per esempio, quindi, se l’intermediario si assume l’incarico di trasmettere telematicamente una dichiarazione predisposta dal contribuente medesimo e contenente dati falsati, le conseguenze ricadono solo su quest’ultimo.


Per motivi inversi, possiamo avere un contribuente incolpevole che non subisce alcuna sanzione per gli errori dell’intermediario, che al contrario potrebbe passare i suoi guai.
Il caso pi๠importante èquello dell’intermediario che trasmette in ritardo la dichiarazione del contribuente. Cosa succede, dunque, all’intermediario?

La legge prevede una sanzione davvero pesante, che oscilla fra un minimo di 516 euro e un massimo di 5.164.
C’ perಠuna via di fuga: il ravvedimento operoso. La legge 296/2006, infatti, ha specificato che la sanzione descritta ha natura prettamente tributaria, e, come la gran parte delle sanzioni tributarie, puಠinfatti essere ravveduta, purchè non siano già  stati avviati accertamenti fiscali. La ratio del ravvedimento operoso, infatti, si basa proprio sul concetto del “colpevole” che, spontaneamente, si rende conto degli illeciti compiuti e sceglie di regolarizzarsi; èchiaro che, in presenza di accertamenti, tale spontaneità  èovviamente da escludersi.


Il ravvedimento deve essere compiuto dall’intermediario con versamento tramite modello F24, con codice tributo 8924, entro novanta giorni dalla scadenza non rispettata.
L’ammontare della sanzione èpari a 43 euro per dichiarazione. Tale importo non varia se si tratta di modello UNICO comprendente al suo interno anche la dichiarazione IVA: sempre di 43 euro si tratta.

Fonte: Il Sole 24 Ore