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Detrazione IVA per telefoni cellulari

telefono cellulare

Per molti anni, il legislatore ha stabilito ai fini IVA una presunzione di promiscuità  in relazione ai telefoni cellulari in possesso di imprenditori e professionisti: ha infatti ipotizzato che per buona parte del tempo il cellulare fosse utilizzato dal titolare per fini privati e non per motivi legati alla sua professione; in questo senso, ha ritenuto necessario impedirgli di detrarre la quota di IVA sugli acquisti di telefonini e sulle relative spese di gestione riferita all’utilizzo privato.

E poichè risultava impossibile distinguere con certezza l’utilizzo privato da quello professionale, si èstabilito una quota forfettaria pari al 50%: dunque, per quei soggetti solo metà  dell’IVA era detraibile.


Per adeguare la nostra legge alle norme comunitarie, perà², il legislatore ha dovuto abolire questo limite a partire dal 2008. Ora vale dunque solo la regola generale sull’indetraibilità : èil contribuente medesimo a dover quantificare la percentuale dell’utilizzo privato dello strumento e stabilire cosଠl’IVA indetraibile.

Per evitare facili abusi, tuttavia, la legge ha stabilito che coloro che adotteranno percentuali di detrazione superiori al previgente 50% avranno maggiori possibilità  di essere soggetti a controlli da parte dell’Amministrazione Finanziaria.


Poteva sembrare un bluff, ma pare proprio che non sia cosà¬. L’Agenzia delle Entrate ha già  emanato la prima bozza della Dichiarazione IVA dell’anno prossima riferita al 2008, e fra le novità  vi èun rigo apposito (VA8) in cui indicare nel dettaglio le spese di acquisto e di gestione dei telefonini e la relativa imposta che ne èstata detratta, da compilare esclusivamente se la detrazione ha superato il 50%.

In questo modo, tecnicamente molto semplice, il legislatore puಠfar venire i nodi al pettine, e coloro che hanno abusato delle nuove norme dovranno prepararsi a giustificare il loro comportamento.