Nelle settimane scorse, diversi ordini avevano chiesto al ministro Brunetta, promotore dell’iniziativa, un rinvio del termine, ma senza successo.
In effetti, il passaggio alla comunicazione telematica sicura èuno dei punti-cardine nel programma di semplificazione e risparmio promosso dal titolare della Funzione Pubblica.
Un’ampia inchiesta pubblicata dal “Sole 24 Ore†fa il punto sulla situazione a pochi giorni dal suono della campanella. Ed èun punto desolante: su oltre 2.100.000 professionisti, solo circa 550.000 si sono dotati di una casella PEC, o perlomeno questi sono coloro che lo hanno comunicato. Va perಠprecisato che alcuni ordini non sono stati in grado di fornire al quotidiano notizie precise e aggiornate.
La situazione èfortemente disomogenea. I notai e gli architetti vantano un 100% di diffusione della PEC fra i propri iscritti, mercè di apposite convenzioni che i rispettivi ordini hanno stipulato da tempo con altrettanti gestori del servizio per offrirlo gratuitamente ai professionisti interessati.
Dal lato opposto, altri ordini come quello degli infermieri e quello dei geologi sono praticamente al punto di partenza, con pochissime unità di caselle PEC attivate a fronte di decine di migliaia di iscritti.
A metà strada la gran parte degli ordini, come gli ingegneri e gli avvocati, in cui la PEC si sta diffondendo ma èdifficile che il termine del 29 sia pienamente rispettato.
Va inoltre rilevato come, all’interno di uno stesso ordine, fra le singole sezioni locali si registrano molte differenze: alcuni hanno sollecitato da mesi gli iscritti a mettersi in regola in vista della scadenza novembrina, altri non hanno mosso un dito.