Il quadro C del Modello AA9 consente di identificare il titolare della ditta individuale.
Occorre indicarne innanzitutto il codice fiscale e il cognome e nome. Se tuttavia questi ultimi fossero già stati indicati nel Quadro B, in cui si identificava l’azienda, non ènecessario ripeterli.
àˆ poi richiesto di precisare la data e il luogo di nascita e il domicilio fiscale.
Come si èaccennato nella scorsa puntata, talvolta la compilazione della Sezione A del Modello UL (come d’altronde capita anche per le altre sezioni) deve essere integrata da informazioni ulteriori che alcune leggi speciali richiedono in relazione a certe attività di natura prettamente tecnica svolte all’interno dell’unità locale considerata.
In particolare, sono quattro i riquadri che possono richiedere quest’integrazione, numerati dal n. 15 al n. 18 (una numerazione, fra l’altro, mutuata da altri documenti in cui sono richiesti dati analoghi, e del tutto estranea rispetto all’ordinaria numerazione dei campi del Modello UL).
L’Intercalare S èimpiegato esclusivamente per prestare una pluralità di informazioni relative ai soci delle società di capitali e delle cooperative, o ai consorziati nei consorzi con attività esterna, ad integrazione di vari documenti considerabili come principali.
Ai fini della nostra analisi, tuttavia, interessa esclusivamente la funzione di sostegno al Modello S1, impiegato per comunicare l’iscrizione nel Registro delle Imprese delle imprese diverse dalle ditte individuali.
Pertanto appare di rilievo solamente la prima sezione dell’Intercalare S, in cui si comunica l’elenco dei soci o consorziati al momento della costituzione dell’ente; le sezioni successive, infatti, sono dedicate a situazioni differenti: trasferimenti di quote, fuoriuscite dall’ente di singoli soci ecc.
La compilazione della Sezione A del Modello UL comincia con la descrizione dell’unità locale considerata; si possono usare termini generici in grado di far comprendere la natura dell’attività ivi svolta (negozio, magazzino, stalla…), ad eccezione di un’espressione obbligata:
bisogna infatti utilizzare sempre la locuzione “sede amministrativa†qualora nell’unità locale si svolgano esclusivamente o prevalentemente attività di carattere gestionale e direttivo.
Fra i numerosi modelli da presentare telematicamente alla Camera di Commercio al momento dell’avvio dell’attività d’impresa, l’ultimo da analizzare èil Modello UL, già citato in precedenza in diverse occasioni.
Fra le diverse informazioni destinate ad essere trascritte sul R.E.A., infatti, vi èla descrizione dell’apertura, modifica o chiusura delle diverse unità locali di ogni soggetto, dove con “unità locale†si intende ogni luogo dove l’attività d’impresa èsercitata a qualsiasi titolo.
Anche l’ultima sezione del Quadro B èpiuttosto complessa e richiede una certa attenzione nella compilazione.
Come noto, si definisce “regime contabile†l’insieme delle regole che impongono al contribuente quali registri e documenti detenere perchè sia possibile ricostruire le operazioni relative alla sua attività , tanto ai fini IVA quanto ai fini delle imposte sui redditi.
Accanto ai due regimi contabili fondamentali (ordinario e semplificato), esiste una pluralità di regimi agevolati riservati a settori particolari, per esempio l’agricoltura.
Il sesto riquadro dell’Intercalare P viene compilato solo se la persona in oggetto sia socia di società di persone. Se si tratta di società di capitali, bisognerà invece ricorrere all’Intercalare S; se riveste una funzione diversa tale riquadro non va considerato.
In questo campo occorre compiere una descrizione dei conferimenti del socio, indicando innanzitutto l’ammontare esatto dei versamenti in denaro.
Proseguendo nella compilazione dell’Intercalare P, si arriva al terzo riquadro: in esso, occorre specificare la carica assunta dalla persona fisica o dalla “persona socia†presentata nei riquadri precedenti. Le cariche cui ci si riferisce possono essere le pi๠varie: amministratore, sindaco, institore…
Oltre alla funzione che èstata attribuita a tale persona, èrichiesto di indicare due date (quella della nomina e quella – che peraltro di solito coincide – in cui essa èstata comunicata all’interessato), nonchè la durata della stessa, con l’elencazione delle varie possibilità (data esatta o numero di anni previsti per la cessazione, durata fino a revoca o dimissioni ecc.).
L’Intercalare P èutilizzato per comunicare alla Camera di Commercio informazioni piuttosto eterogenee fra loro, in allegato a quelle contenute nel documento principale (I1, S1 o R). Il dato comune dei vari riquadri èl’approfondimento delle informazioni inerenti le diverse figure che nel documento principale sono citate in via pi๠sintetica.
Tale Intercalare, in realtà , puಠessere utilizzato tanto per comunicare per la prima volta i dati relativi a queste figure quanto per precisare modifiche a dati già comunicati; ma, in relazione ai fini di quest’analisi, vedremo di descriverne la compilazione solamente in rapporto alla prima ipotesi.
Parecchie volte si èavuto modo di citare alcuni documenti ufficiali da allegarsi ai Modelli I1, S1 o R, in occasione della prima iscrizione di un’impresa presso la Camera di Commercio; la modulistica predisposta èin effetti molto ampia e specifica, e una sua analisi completa esula dagli scopi di questa guida.
Si vuole tuttavia dar conto perlomeno dei tre allegati pi๠comuni, cui si èfatto cenno diverse volte finora: l’Intercalare P, l’Intercalare S e il Modello UL.
La compilazione del Modello S1 prosegue con i due riquadri dedicati ai conferimenti. L’obbligo di effettuarli ricade solo sulle società o sui consorzi, per cui gli altri enti sono esonerati dal compilare i due campi.
L’ottavo riquadro, in particolare, concerne il capitale sociale (se società di capitali) o il fondo consortile (se consorzio). Escludendo imprese particolari per cui sono fissati importi molto rilevanti (per esempio le banche), nella generalità dei casi il capitale sociale minimo ammonta a € 120.000 per le società per azioni e in accomandita per azioni, e a € 10.000 per le società a responsabilità limitata.
Per quanto concerne i consorzi, invece, la legge impone l’istituzione di un fondo consortile, senza tuttavia specificarne l’ammontare minimo, probabilmente per una svista del legislatore.
All’atto della costituzione, occorre che i soci versino concretamente almeno il 25% delle rispettive quote di capitale. Nell’ottavo riquadro, dunque, occorrerà indicare l’ammontare del capitale sociale deliberato, di quello sottoscritto e di quello effettivamente versato.
Oltre alla fondamentale indicazione dell’atto da registrare, il preambolo del Modello S1 richiede anche altre due informazioni.
Prima di tutto, l’istanza di registrazione, con l’indicazione di nome, cognome e funzione del richiedente.
In merito alla funzione, va detto che l’obbligo di richiedere la registrazione ricade su soggetti solitamente individuati dalla legge; per esempio, la registrazione della nascita di una Srl deve essere eseguita a cura del notaio che ha redatto l’atto costitutivo.
La prestazione occasionale èuna prestazione lavorativa che non puಠavere una durata superiore a 30 giorni all’anno a favore dello stesso datore di lavoro, inoltre affinchè una prestazione lavorativa possa dirsi occasionale ènecessario che il compenso percepito non superi i 5.000 euro all’anno. In caso contrario, infatti, subentra l’obbligo di iscrizione nella gestione separata dei collaboratori.
La prestazione occasionale puಠriguardare qualunque tipo di lavoro, in quanto non èrichiesto che il lavoratore sia iscritto a determinati albi o che sia titolare di partita Iva. Per quanto riguarda il compenso per la prestazione resa, questo viene corrisposto dal sostituto d’imposta, ovvero da colui che ha usufruito della prestazione lavorativa, mediante ritenuta d’acconto. Di seguito un esempio di modulo di ritenuta d’acconto per prestazione occasionale.
La lavoratrice madre ha ill diritto e dovere di usufruire dell’astensione obbligatoria dal lavoro due mesi prima del parto e tre mesi dopo, il trattamento economico èstabilito in base ai CCNL di categoria.
La lavoratrice in stato di gravidanza puಠoptare per lavorare fino ad un mese prima del parto e ad astenersi fino ai quattro mesi dopo, in questo caso la stessa deve fare certificare da un medico specialista le sue buone condizioni di salute e che la sua prosecuzione al lavoro non sia pregiudizievole al suo stato di gravidanza.
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