Anche la Germania a rischio recessione per il calo della produzione industriale

Recessione – o quasi – anche per la Germania, la locomotiva tedesca che da tempo èil traino dell’economia d’Europa. Nel corso degli ultimi mesi, infatti, lo avevamo già  anticipato, la Germania ha avuto una battuta d’arresto nella sua produzione industriale, cosa che èstata particolarmente sentita nel mese di agosto 2014. In quel mese, infatti, la produzione mensile ècalata del 4 per cento, contro un calo stimato dell’1,5 per cento. 

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Foto | Sean Gallup/Getty Images News/Getty Images

L’Agenzia del Lavoro tedesca cerca in Puglia lavoratori disposti a trasferirsi

Il PIL della Germania non sarà  pi๠fiorente come quello di un tempo ma la nazione continua ad essere una grande forza trainante in Europa soprattutto dal punto di vista dell’occupazione. Tanto da andare a cercare i lavoratori e le professionalità  di cui ha bisogno al di fuori dei confini nazionali. E’ per questo motivo che i responsabili dell’Agenzia internazionale per il lavoro tedesca, una agenzia di collocamento, sarà  presente in Italia in due workshop per la selezione del personale che verranno realizzati in Puglia. 

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Cala per la prima volta il PIL della Germania dopo due anni di crescita

La crisi e la recessione in Europa sembrano arrivate a colpire anche le nazioni che fino a questo momento erano state immuni dal calo dell’economia e avevano trainato le speranze di ripresa degli altri paesi in difficoltà . Emblematico a questo proposito èil caso della Germania, la locomotiva e il motore dell’economia europea, che dopo due anni di tempo ha fatto registrare nel corso di questo mese il primo calo del prodotto interno lordo. 

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I turisti cinesi non comprano in Italia

Quando, alcuni anni fa, il governo di Pechino acconsentଠche i propri abitanti potessero viaggiare per motivi turistici verso l’Occidente (cosa un tempo proibita), gli imprenditori di mezzo mondo si fregarono le mani pensando ai vantaggiosissimi affari che si sarebbero potuti stipulare con un mercato di potenziali 1,3 miliardi di turisti.

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Liechtenstein, lista evasori venduta a caro prezzo

Di tanto in tanto scoppia un nuovo caso: qualche “gola profonda” delle solitamente impenetrabili banche di Vaduz decide di fare fortuna rivendendo alle autorità  tributarie dei principali Stati europei una lista di coloro che hanno depositato denaro e titoli nel piccolo reame alpino, quasi sempre in forma illecita.

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