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Liechtenstein, lista evasori venduta a caro prezzo

Di tanto in tanto scoppia un nuovo caso: qualche “gola profonda” delle solitamente impenetrabili banche di Vaduz decide di fare fortuna rivendendo alle autorità  tributarie dei principali Stati europei una lista di coloro che hanno depositato denaro e titoli nel piccolo reame alpino, quasi sempre in forma illecita.


La questione èmolto sentita soprattutto in Germania, dove il numero degli evasori da esportazione èmolto elevato. Pochi giorni fa, un misterioso funzionario di Vaduz, deciso a fare il colpo grosso, ha proposto alle autorità  del Baden-Wurttenberg (uno dei Lander della federazione tedesca) l’acquisto di una lista di seicento evasori fiscali provenienti dal suo territorio.

Nei mesi passati, in effetti, le autorità  tedesche avevano acquistato col benestare di Angela Merkel altre liste per un totale di 1.700 nominativi, per un prezzo di 2,5 milioni di euro. àˆ probabile che, nonostante i dubbi di natura etica, anche questa nuova fornitura di nomi verrà  acquistata, dato che ognuno di loro ha presumibilmente evaso il fisco tedesco per milioni di euro.

La compravendita di questi dati scatena l’irritazione delle autorità  del Liechtenstein, dato che l’intera fortuna del regno èfondata sul suo segreto bancario, ma èun fenomeno con cui Vaduz dovrà  fare i conti sempre pi๠spesso: anche le autorità  di Belgio e Olanda, nei giorni scorsi, si sono dichiarate disponibili a fare le loro offerte, e altri Paesi probabilmente stanno conducendo trattative senza dichiararlo apertamente.


L’Italia, a quanto pare, non intende inserirsi in questo meccanismo. In occasioni precedenti avevamo ottenuto gratuitamente dalle autorità  tributarie tedesche, che avevano comprato queste liste, molte segnalazioni sugli evasori di casa nostra, in virt๠degli accordi reciproci di cooperazione fiscale; non c’ perಠl’intenzione di comprare queste informazioni in prima persona.