Obblighi e diritti patrimoniali dei soci di SNC

La legge prevede per i soci delle società  in nome collettivo un unico obbligo, peraltro basilare: quello di eseguire i conferimenti.

Si ricorda che, in assenza di previsioni precise, ogni socio èobbligato in parti uguali e che i beni conferiti, divenendo di proprietà  della società , non sono pi๠utilizzabili in proprio dal conferente (salvo diversi accordi).
Quanto ai diritti che discendono dallo status di socio, distinguiamo quelli patrimoniali da quelli amministrativi.

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Lo Statuto del Contribuente: introduzione

tasse

Dopo innumerevoli esempi di vessazioni, regolamenti incomprensibili, sanzioni sproporzionate e pretese assurde da parte dell’Amministrazione Finanziaria dello Stato, una decina di anni fa il legislatore decise di fissare una serie di limiti e paletti all’azione delle agenzie fiscali e della Guardia di Finanza.

La finalità  era quella di attribuire all’Erario un’etica nelle azioni e negli strumenti adottati, e una serie di garanzie di cui il cittadino avrebbe dovuto godere sempre, con riferimento a qualsiasi genere di tributo.

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Diritti e doveri di tassisti e passeggeri

regole taxi

Anche se non èmolto noto, la legislazione sul servizio di trasporto tramite taxi ècomplessa e stratificata, dato che si intersecano norme nazionali, regolamenti locali e prassi operative. Non a caso, dunque, il servizio varia notevolmente da città  a città , e con esso anche le tariffe.

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Vendere a rate: obblighi e diritti

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Rateizzare il pagamento di un acquisto èormai sempre pi๠frequente, e non solo per le spese pi๠onerose ma anche per quelle pi๠comuni, come gli elettrodomestici o i mobili.

Sebbene le formule contrattuali offerte dai venditori siano sempre pi๠varie per venire incontro alle esigenze dei clienti e sfruttare quest’opzione come una mossa di marketing per raggiungere pi๠consumatori, le caratteristiche generali del contratto restano sostanzialmente sempre le stesse, cosଠcome uguali sono le norme fissate dalla legge a tutela degli interessi delle parti.

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Diritto di ferie per il lavoratore

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Le ferie sono un diritto irrinunciabile per il lavoratore, come stabilisce solennemente l’articolo 36 della Costituzione. Non assumerebbe dunque nessun valore giuridico qualunque accordo con il quale il lavoratore rinunciasse alle ferie o accettasse in cambio un compenso di qualsiasi genere.

L’unico caso ammissibile in cui le ferie possono essere sostituite da una somma di denaro èprevisto al momento della cessazione del rapporto di lavoro: in quel momento, normalmente, esistono quasi sempre dei giorni di ferie maturate e che non potranno mai essere godute. Il lavoratore avrà  cosଠdiritto, in sostituzione, ad un’apposita indennità .

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Riposi e permessi del lavoratore

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Ogni lavoratore subordinato ha diritto, per legge, ad un periodo di riposo giornaliero. Il “periodo di riposo” èdefinito dalla norma in maniera estensiva: esso infatti ricomprende ogni singolo momento passato al di fuori dell’orario di lavoro.

In particolare, il dipendente ha diritto ad almeno undici ore consecutive di riposo ogni ventiquattro. In questo senso, sarebbe illecito un orario di lavoro che prevedesse per il lunedଠil termine alle ore ventidue e per il martedଠla riapertura alle sei del mattino, anche se i vincoli sull’orario normale fossero rispettati.

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Lavoro normale e straordinario

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L’orario di lavoro si distingue in normale e straordinario. In particolare, l’orario normale èpari a quaranta ore settimanali; per alcune categorie, perà², i contratti collettivi stabiliscono un orario normale pi๠ridotto.

L’orario normale, perà², non èda intendere in maniera rigida: i contratti collettivi possono infatti stabilire un periodo di riferimento (un mese o un bimestre, solitamente), e l’orario normale èdunque da intendersi come la media da non superare nel periodo considerato.

Ciಠvuol dire che èlegittimo fissare, poniamo, una settimana lavorativa di quarantacinque ore, se poi quella successiva non supera le trentacinque.

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Norme sul tempo di lavoro

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Fin dai primordi della legislazione giuslavoristica, alla fine dell’Ottocento, uno dei primi obiettivi era quello di stabilire dei limiti all’orario di lavoro, in tempi in cui esso poteva magari durare anche sedici ore e le ferie erano inesistenti.

Con il passare degli anni, la normativa sui tempi in cui esercitare l’attività  lavorativa si èmodificata pi๠volte, e l’attuale formulazione ècontenuta nel decreto legislativo 66/2003, che ha recepito in materia alcune indicazioni provenienti dall’Unione Europea.

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Contratti a distanza e diritti del consumatore

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Il Codice del Consumo (D.Lgs. 206/2005) e alcune delibere dell’Autorità  Garante per le Comunicazioni (Agcom) hanno definito regole dettagliate a garanzia dei consumatori per i contratti stipulati al di fuori dei locali commerciali.

Il discorso probabilmente pi๠attuale e interessante riguarda i cosiddetti “contratti a distanza”, nei quali il rapporto fra venditore e acquirente avviene via Internet o telefono, senza dunque un contatto fisico diretto.

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