Giovani precari con partita IVA

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Il fenomeno, in realtà , esiste già  da molti anni, ma èindubbio che èsolo da qualche tempo che esso èsploso in tutta la sua evidenza. In pratica, le aziende, facendo due conti, hanno scoperto che pagare un lavoratore autonomo, a parità  di condizioni, èmolto pi๠conveniente che assumere un dipendente o un collaboratore coordinato e continuativo.

Sono ormai innumerevoli i casi di giovani privi di occupazione che trovano un lavoro solo previa apertura della partita IVA, e altrettanti sono coloro che una mansione già  ce l’avevano, ma un brutto giorno hanno dovuto eseguire, su richiesta del datore, l’ingrata scelta se divenire autonomi o restarsene a casa.

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Contributi dei professionisti, la Cassazione contro l’AdE

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La Corte di Cassazione ritorna ancora una volta sul tormentato tema dei contributi previdenziali versati dai lavoratori autonomi alle proprie casse professionali.

In mancanza di una precisa soluzione da parte del legislatore, la posizione dell’Agenzia delle Entrate in tema ènota da tempo: cosଠcome per i privati cittadini, anche per il “popolo delle partite IVA” i contributi previdenziali a proprio carico sono da considerarsi un onere riferito alla persona fisica nel suo complesso e dunque gli importi sono deducibili nel Quadro RP insieme alle altre voci con sorte analoga (come i contributi per la colf).

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Contribuenti minimi: l’imposta sostitutiva sul reddito (seconda parte)

Nel calcolo della base imponibile dell’imposta sostitutiva sul reddito propria dei contribuenti minimi vi sono alcuni aspetti particolari cui badare con molta attenzione.

Per esempio, èstabilito che i contributi previdenziali versati (a saldo o in acconto) nel corso dell’anno vengono sottratti dalla base imponibile lorda; e se quest’ultima fosse di importo inferiore (o addirittura negativo), la quota di contributi non necessaria al fine di azzerare la base imponibile stessa èriportabile in qualità  di onere deducibile nel Quadro RP del Modello UNICO per essere sottratta dalla base imponibile IRPEF, nell’ipotesi che il contribuente disponga di altri redditi.

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Contributi alle casse dei liberi professionisti: ordinanza 1939/2009

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Ritornando sul tema evidenziato nel precedente articolo riguardo ai contributi alle casse previdenziali, si segnala come, nel silenzio di indicazioni chiare dalla legge, l’annosa questione dei contributi alle casse dei liberi professionisti protrae i suoi effetti anche sull’IRAP.

Se li si considera costi inerenti alla professione, essi saranno deducibili dalla base imponibile e dunque ridurranno il peso dell’imposta; se invece li si reputa come oneri di natura personale, non saranno conteggiabili e l’IRAP potrebbe rivelarsi ben pi๠onerosa.

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Evasione forte nell’edilizia

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Il settore edile èormai frequentemente soggetto a controlli da parte delle autorità  tributarie: inutile negare, infatti, che in questo importante settore produttivo si nascondono molte sacche di evasione e di irregolarità  di vario genere.

La Guardia di Finanza ha recentemente pubblicato i risultati dell’operazione “Pandora”, nella quale sono stati spulciati i conti di migliaia di aziende edili in tutta Italia negli ultimi tre anni.

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