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Nessun emendamento flessibilità  assunzioni

I giovani non siano selettivi nella scelta del lavoro

Sono stati azzerati gli emendamenti per aumentare la flessibilità  nelle assunzioni. In particolare i provvedimenti interessati da questa notizia sono i contratti a termine; il motivo principale di questo stop èl’arrivo del prossimo Expo 2015 a Milano. Inoltre non saranno previste deroghe nemmeno sul lavoro intermittente; stessa decisione per altre tipologie di contratti di lavoro, come quello a somministrazione di lavoro a tempo determinato, oppure nel caso di lavoro accessorio e addirittura di telavoro.


E’ stato infatti deciso che non si troverà  alcun tipo di soluzione su questo tema, quindi non si lavorerà  su questi aspetti nel corso dell’iter di conversione in legge del decreto legge numero 76 sull’occupazione giovanile, approvato a fine giugno dal Governo Letta. La decisione su questi temi èstata affidata alle parti sociali, quindi ai vari sindacati di categoria oltre che alle associazioni degli industriali, proprio su iniziativa del ministro del Lavoro, Enrico Giovannini. Tali organi avranno un tempo fissato al 15 settembre per raggiungere un’intesa sui vari temi. E’ stato quindi fatto slittare tutto di qualche mese.

Si sono subito sollevate molte critiche tra le varie anime della composita maggioranza parlamentare; molti sostengono secondo visioni diverse che senza un ruolo attivo del Governo tutto ciಠche ci si puà²Â attendere èche il decreto sarà  solo marginalmente modificato, poichè la stessa maggioranza formata da PD e PDL opererà  con reciproci diritti di veto.

Il primo caso di diritto di veto riguarderà  le proposte del Pdl che andranno in direzione di una maggiore flessibilità , a differenze delle richieste del PD che comporteranno un’incremento di spesa o un irrigidimento del mercato del lavoro. Una proposta, che dovrebbe vedere il parere favorevole di entrambe le anime della maggioranza, prevede di innalzare dagli attuali 29 ai 35 anni l’età  per fruire degli incentivi all’occupazione, cioètutta la serie di incentivi per la decontribuzione fino ad un massimo di 650 euro mensili.