Piano per l'adeguamento all'Anagrafe Unica Digitale che conterrà moltissime informazioni rispetto ai cittadini compreso il domicilio digitale (PEC).
Il piano per l’adeguamento di tutti i sistemi comunali all’Anagrafe unica della popolazione, tra cui dovranno essere inseriti anche i dati del domicilio digitale, quindi la PEC, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Ecco come cambiare la situazione nel nostro Paese.
L’Anagrafe unica nazionale della popolazione italiana sta per debuttare e tra i dati che adesso saranno a disposizione delle amministrazioni e dei contribuenti anche il domicilio digitale del cittadino definito nella Posta Elettronica Certificata.
L’operazione di adeguamento di tutti i sistemi comunali dovrà essere operativa entro la fine del 2015, scadenza alla quale sono chiamati tutte le Amministrazioni e tutti i cittadini collegati ad esse tramite un’unica infrastruttura digitale. Il regolamento attuativo dell’Anagrafe nazioanle della popolazione residente è stato già pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’8 gennaio, completo del piano di adeguamento di tutti i comuni.
Il provvedimento è in vigore dal 23 gennaio 2015.
A cosa serve l’Anagrafe Unica Digitale? A contenere i dati di tutti i cittadini che saranno ovviamente trattati secondo precise regole di sicurezza, accessibili anche al cittadino. Con l’allegato B del decreto sono specificate tutte le informazioni da contenere in questa anagrafe. Oltre la PEC sono indicati:
- nome e cognome,
- codice fiscale,
- indirizzo,
- paternità,
- maternità,
- luogo, data e atto di nascita e di morte,
- sesso,
- stato civile,
- nome e cognome del coniuge,
- data, luogo e atto matrimonio,
- data, luogo e atto di morte del coniuge,
- sentenza divorzio,
- cittadinanza,
- permesso di soggiorno,
- numero documenti,
- lista elettorale,
- titolo di leva,
- titolo di studio,
- professione.
Sarà presente anche l’elenco delle famiglie di conviventi, e l’elenco degli italiani che risiedono all’estero.