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Nessuna esenzione Imu immobile comodato gratuito

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La notizia di questa fine estate èstata l’abolizione dell’Imu sulla prima casa. Dopo mesi di tira e molla il Governo ha pubblicato testo di legge stop Imu prima casa. Dai decreti di attuazione perಠsi leggono le specifiche e i dettagli sui fabbricati esenti da Imu e si apprende tra questi che l’esenzione per le abitazioni concesse in comodato gratuito ai parenti non sono previste.

La copertura necessaria per poter escludere dal pagamento dell’Imu anche le abitazioni concesse in comodato gratuito ai parenti sarebbe infatti enorme. Occorrerebbero infatti la bellezza di 37 miliardi di euro: èquesta la esorbitante cifra ufficialmente stimata dal Dipartimento delle Finanze del ministero dell’Economia.

La cifra sarebbe infatti necessaria ad equiparare ai fini Imu  anche le abitazioni concesse in comodato gratuito ai parenti a quelle inquadrate come prima casa; far rientrare anche questi immobili nei casi di esenzioni sarebbe quindi eccessivamente oneroso e quindi assolutamente insostenibile per le casse dello Stato. Non sarà  possibile quindi esentare da Imu le case concesse in comodato gratuito. La notizia ètrapelata in via ufficiale durante un question time tenutosi alla Camera dei Deputati.

Gli immobili concessi in comodato d’uso ai parenti non infatti sono pi๠assimilati all’abitazione principale. E’ bene ricordare che la definizione del termine abitazione principale ai fini Imu èstata introdotta dal decreto legge n. 201 del 2011. Tale decreto infatti definisce con il termine abitazione  principale un immobile, iscritto o iscrivibile nel catasto edilizio urbano come unica  unità  immobiliare; questo immobile deve rappresentare la dimora del possessore, ovvero il luogo dove abitualmente risiede anagraficamente.

La legge sopra citata esclude quindi in maniera molto netta le abitazioni concesse in comodato d’uso gratuito dalla sospensione dell’Imu. Un caso di applicazione èad esempio quello di un padre che concede la casa al figlio in comodato di uso gratuito. Il motivo dell’esclusione èla decadenza del doppio requisito di dimora abituale e di residenza anagrafica. Per tutti questi motivi l’immobile non puಠessere considerato abitazione principale e quindi non puಠessere incorporato tra quelli che possono essere inclusi nel decreto di cancellazione dell’Imu.