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CdM tra concorrenza e riforma del lavoro

Il Consiglio dei Ministri ha tanto da discutere nella prossima riunione. Una delle questioni pi๠urgenti èsenza’altro l’approvazione del contratto a tutele crescenti ma si aspetta anche qualcosa di definitivo sugli ammortizzatori sociali e sul riordino dei contratti. Non manca il ddl concorrenza e la discussione sulle partite IVA. Un Consiglio dei Ministri cruciale per la riforma del lavoro, che esclude dalla discussione (rimandata ad un’altra sessione) soltanto le tematiche fiscali. I primi due argomenti, quelli caldi sono la riforma del lavoro e le liberalizzazioni che vanno ad appesantire il tavolo del consiglio dei ministri.

Sul Jobs Act conosciuto anche come riforma del lavoro, si dovrà  discutere dei primi due decreti che sono già  passati al vaglio delle Commissioni in Parlamento: quello relativo al contratto a tutele crescenti e quello sugli ammortizzatori sociali e quindi sulla nuova Aspi. Si attende di conoscere il testo proposto anche per la modifica dei licenziamenti collettivi che potrebbero essere svincolati dalle regole dell’articolo 18, una richiesta che arriva anche dai sindacati.

Riguardo il riordino dei contratti si terrà  conto anche della precisazione di Poletti che ha spiegato come il contratto a tempo determinato resterà  con un limite di 36 mesi. Stop confermato per i contratti di collaborazione co.co.pro che resteranno in vigore soltanto se sottoscritti prima del decreto legge. L’obiettivo èquello di stanare i falsi collaboratori.

Per quanto riguarda le partite IVA si discuterà  dell’innalzamento dell’aliquota contributiva e del cambio di regime dei minimi per i freelance, un tema affrontato con gli emendamenti del decreto Milleproroghe.