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Aliquote contributive 2015-2017 per partite IVA free lance

C’èchi le chiama partite IVA e chi li definisce autonomi e free lance. Se rientrate in una di queste categorie e siete lavoratori che usano la partita IVA e sono iscritti soltanto alla Gestione Separata INPS senza far riferimento ad altre forme di previdenza obbligatoria, allora sarete felici per le nuove disposizioni governative. 

Per il 2015 il governo ha congelato gli aumenti delle aliquote contributive e l’aumento èstato posticipato ai prossimi due anni, al 2016 e al 2017 anche se si tratterà  di aumenti meno consistenti del previsto. Le novità  per i professionisti e i lavoratori autonomi scritte nel decreto Milleproroghe sono da unire alle novità  pensate per il Regime dei Minimi. Entriamo dunque nei dettagli:

Annate 2014-2015

Per questi due anni, quindi per tutto il 2015 le aliquote resteranno invariate per cui si dovrà  considerare il versamento del 27,72% del proprio stipendio all’INPS. Nel 2016 l’aliquota salirà  al 28,72% e nel 2017 ci sarà  l’incremento di un altro punto percentuale fino a quota 29,72%. Una situazione certamente migliorata rispetto alle previsioni iniziali che avrebbero voluto l’aliquota contributiva lievitare fino al 32,72% del 2017.

Questi dati interessano soltanto coloro che sono iscritti in via esclusiva alla Gestione Separata INPS e quindi coloro che:

  • svolgono un’attività  autonoma dal contenuto artistico o professionale;
  • lavorano autonomamente, senza vincoli di subordinazione;
  • svolgono l’attività  con caratteristiche di abitualità  e professionalità ;
  • la natura dell’attività  di lavoro autonomo non èdi impresa;
  • possono svolgere l’attività  in forma associata, mediante la riunione di persone fisiche in associazioni senza personalità  giuridica e ciascun professionista dichiara singolarmente la propria quota di partecipazione sul modello UNICO di dichiarazione dei redditi.

Queste persone pagano integralmente la loro quota di contributi e possono addebitare in fattura al cliente a titoli di rivalsa un’aliquota pari al 5% dei compensi lordi.