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Stress lavoro-correlato, proroga al 31 dicembre

I datori di lavoro pubblici e privati di tutta Italia guardavano con un certo timore alla data del primo agosto, ormai prossima: secondo le previsioni originarie, infatti, era entro quella data che ognuno di loro avrebbe dovuto stendere un’approfondita relazione sulla valutazione del cosiddetto “stress lavoro-correlato” presente all’interno di uffici, negozi e fabbriche da loro diretti.


Sul concetto, peraltro molto vago e fumoso, di stress lavoro-correlato ci siamo già  soffermati in articoli precedenti, cui rinviamo. Basti dire che l’oggetto della relazione sarebbe stato individuare sia le cause che generano stress nei lavoratori (orari lunghi o variabili, carichi di lavoro troppo pesanti o troppo monotoni, eccessive aspettative riposte, problemi di natura ambientale quali la temperatura, il rumore o il sovraffollamento degli uffici ecc.), gli effetti in termini di danneggiamento della loro salute e le contromisure adottate o da adottare come rimedio.

Diverse questioni, perà², hanno messo in luce come la scadenza agostana fosse inadatta. Innanzitutto, moltissimi datori sono tuttora all’oscuro del nuovo obbligo, per quanto la sua violazione sia sanzionata pesantemente; quel che pi๠importa, perà², èla lentezza nei lavori di un’apposita commissione istituita in seno al ministero del Lavoro, che doveva elaborare e divulgare le linee-guida per l’esecuzione di queste valutazioni, a cui gli spaesati datori si sarebbero dovuti ispirare.


In loro assenza, appariva indispensabile prendere in mano i manuali di psicologia del lavoro sull’argomento, peraltro non sempre facili da maneggiare per i profani e dalle tesi tutt’altro che concordi fra loro.
In definitiva, c’erano tutti i presupposti perchè la scadenza fosse prorogata, cosa puntualmente avvenuta: la nuova data da segnare sul calendario per la valutazione dello stress lavoro-correlato èil 31 dicembre 2010.

Fonte: Il Sole 24 Ore