Un altro dato interessante riguarda la popolazione attiva, in quanto in Italia la percentuale di quella attiva in età da lavoro è decisamente inferiore rispetto agli altri paesi. Situazione critica anche per la disoccupazione giovanile.
Il quadro economico complessivo dell’Italia, a confronto con molti altri paesi europei, è meno entusiasmante e più contraddittorio. A pesare sono soprattutto le sproporzioni del mercato del lavoro, il quale, a conti fatti, nonostante i dati Ocse e Eurostat produce una situazione ai limiti del paradossale. Ecco infatti quali sono le principali contraddizioni del sistema italiano.
La disoccupazione italiana ha raggiunto nel corso del 2014 il livello del 12,4 – 12,5 per cento, un valore che situa il nostro paese dopo la Spagna ma prima della Francia, che è al 10,3 per cento. In Spagna le stime ufficiali mostrano una disoccupazione pari al 24,5 per cento. Ma i dati in questione possono essere letti anche secondo una diversa chiave.
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In Spagna, in verità, tutti i disoccupati, cioè tutto il 24,5 per cento della popolazione, riescono a godere di un sussidio, mentre in Italia il sussidio della disoccupazione viene erogato solo ad una piccola parte di cassaintegrati e personale in possesso di determinati requisiti. Inoltre sono proprio i cassintegrati ad essere considerati nelle nostre statistiche ancora formalmente occupati.
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Un altro dato interessante riguarda la popolazione attiva, in quanto in Italia la percentuale di quella attiva in età da lavoro è decisamente inferiore rispetto agli altri paesi. Ultimo dato poco incoraggiante riguarda anche al disoccupazione giovanile. L’Italia è uno dei paesi europei ad avere la più alta quota di disoccupati tra i giovani, segno che il paese non sta investendo sulle giovani generazioni.