Nel nostro Paese i professionisti o, se volete, i lavoratori autonomi, sono dei veri e propri “capitalisti molecolari†in virtù del atto che il loro reddito, nel 45% dei casi, non supera la soglia dei 15 mila euro.
Trattasi quindi di un capitale umano, di risorse qualificate in sostanza abbandonate a se stesse nel momento del bisogno visto che non c’è cassa integrazione quando gli affari vanno male o si è costretti a chiudere l’attività , così come non ci sono altre forme di Welfare sulle quali invece può far leva un lavoratore con un contratto a tempo indeterminato.
► SOSPENSIONE DALL’ALBO PER IL PROFESSIONISTA EVASORE
In virtù di una condizione sempre più difficile in Italia per i professionisti, la Cgil ritiene opportuno che la rappresentanza sindacale si allarghi anche a queste figure lavorative che negli anni da un lato si sono vista ridotta l’autonomia, e dall’altro allo stesso modo hanno dovuto purtroppo incassare una riduzione della loro sicurezza economica.
► ATTESA PER LO STATUTO DELLE PROFESSIONI
Di riflesso, il Sindacato ha aperto le porte per il confronto e per la comprensione del mondo del lavoro autonomo, dai redattori editoriali agli architetti e passando per i periti assicurativi, gli avvocati, gli archeologi, ma anche i promotori finanziari ed i praticanti legali. Sono in molti casi quelli che come sopra detto sono stati definiti come “capitalisti molecolari” che sono fondamentali per lo sviluppo e per il futuro del nostro Paese.