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Pace fiscale, i punti dell’accordo sul condono

àˆ pace fatta fra Lega e Movimento 5Stelle: raggiunto l’accordo nel Consiglio dei Ministri di ieri, nel decreto fiscale sono stati inseriti dei cambiamenti, in particolare l’eliminazione della non punibilità  penale e lo scudo per i capitali all’estero. 

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La pace fiscale al momento si articola in cinque punti diversi, la rottamazione ter, la dichiarazione integrativa, i mini debiti cancellati, le liti fiscali, il saldo e stralcio che verrà , secondo quanto anticipato, inserito in sede di conversione del decreto. 

ROTTAMAZIONE TER: confermata la rottamazione-ter che consente di rivedere e ridefinire anche il saldo con proprio debito con il fisco accumulato tra il 2000 e il 2017. I pagamenti potranno essere dilazionati in cinque anni e 20 rate trimestrali e senza pagare interessi e sanzioni. Il modulo di adesione verrà  pubblicato sul sito dell’Agenzia delle Entrare.

DICHIARAZIONE INTEGRATIVA: èin effetti una sorta di piccolo condono – Si tratta di una sorta di piccolo condono dei debiti aperti con il fisco che viene concesso per un massimo di 100 mila euro e prevede un’aliquota al 20% per sanare la parte non dichiarata, ma riservata solo a chi ha presentato la dichiarazione dei redditi. Con la dichiarazione integrativa sarà  possibile far emergere fino a un massimo del 30% in pi๠rispetto alle somme denunciate, ma entro i 100mila euro all’anno. 

LITI FISCALI: confermata la chiusura delle vertenze fiscali. Se in contenzioso legale con il fisco, i contribuenti potranno regolarizzare la propria posizione pagando il 50% del non dichiarato in caso di vittoria in primo grado e il 20% in 5 anni al secondo grado, ma senza sanzioni e interessi.

MINI DEBITI CANCELLATI: invariata anche la rottamazione delle minicartelle con il saldo e lo stralcio per le cartelle di importo inferiore a mille euro che siano state ricevute dal 2000 al 2010 (inclusi bolli auto e multe). 

SALDO E STRALCIO: al momento nel decreto fiscale non compare, ma arriverà  in sede di conversione di decreto per chi si trova “in oggettive e certificate difficoltà  economiche”. Si tratta di un ‘ravvedimento operoso’ per i piccoli contribuenti in difficoltà  economica: i contraenti potranno pagare da un minimo del 6% a un massimo del 25% del dovuto con aliquota media del 10%.

 

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