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Definizione agevolata liti pendenti, i chiarimenti del fisco

àˆ fissato per la giornata di lunedଠ2 ottobre la scadenza ultima per poter aderire alla definizione agevolata liti pendenti con il Fisco come previsto dalla Manovra Bis (dlgs 50/2017) che consente di poter sanare le questioni in cui èparte l’Agenzia delle Entrate pendenti pendenti in ogni stato e grado del giudizio dovendo sostenere il pagamento di tutto l’importo dovuto, ma senza l’applicazione delle sanzioni.

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Possono essere ammesse come liti fiscali tutti i procedimenti in cui l’Agenzia sia intervenuta in giudizio come parte in senso formale, e la materia del contendere deve riguardare un credito nei confronti del Fisco. 

L’Agenzia delle Entrate chiarisce invece che restano escluse le liti in cui il contribuente ha contestato la cartella esattoriale o comunque l’atto iscritto a ruolo perchè in questo caso si paga la cifra previsto dall’atto oggetto di contestazione, ma senza gli importi che spettano all’agente della riscossione.

Non possono essere considerate inoltre liti pendenti quelle relative ad atti che riguardano il classamento immobili, nemmeno se contengono anche il recupero di tributi catastali o sanzioni, i contributi previdenziali.

LITI FISCALI, LA NUOVA PROCEDURA

Ma come si calcolano gli importi effettivamente dovuti? Devono essere scomputati quelli già  eventualmente versati e senza prevedere distinzione fra somme versate come imposta, sanzioni, o interessi. Dopo aver effettuato il calcolo sul netto dovuto, la cifra dovrà  essere versata utilizzando i corretti codici tributo che son già  stati comunicati.

E nel caso in cui sia ancora pendente una controversia che riguarda parte di una pretesa definita con la rottamazione delle cartelle dei mesi scorsi, si puಠanche utilizzare la sanatoria per la somma che èancora in contestazione.

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