La manovra predisposta dal governo Monti per fronteggiare la situazione di crisi e risollevare i conti dello Stato prevede...

In altre parole, dunque, la manovra prevede un anticipo della modifica sull’aliquota Iva inizialmente prevista a partire dal 2013. In forza di tale misura, dunque, l’aumento dell’Iva sarà di due punti percentuali sia per l’Iva ordinaria che per quella ridotta, che passeranno rispettivamente dal 21% al 23% e dal 10% al 12%.
► IMU SU ABITAZIONE PRINCIPALE DA GENNAIO 2012
E’ bene precisare che tale aumento non è certo in quanto la norma che lo prevede stabilisce che si tratta di una misura posta a garanzia dei risparmi previsti dalla manovra estiva in merito alle agevolazioni fiscali, ne deriva quindi che verrà attuata solo nel caso in cui tali risparmi non dovessero realizzarsi.
► MINI PATRIMONIALE VARATA DAL GOVERNO MONTI
Secondo le stime l’aumento dell’Iva, nel caso in cui dovesse effettivamente realizzarsi, apporterà nelle casse dell’erario un gettito pari a 2 miliardi di euro.
L’aumento dell’Iva rappresenta il rovescio della medaglia della decisione di non apportare alcun aumento dell’Irpef sui redditi medio-alti, contrariamente a quanto previsto dalla precedente bozza, che prevedeva invece un aumento di tre punti percentuali dell’aliquota del 43% che scatta a partire dalla soglia dei 75.000 euro. Secondo gli esperti, tuttavia, l‘aumento dell’Iva è una mossa che rischia di alimentare l’inflazione.
L’Iva, ricordiamo, in occasione della manovra della scorsa estate era già stata aumentata dal 20% al 21%.