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I fondi strutturali europei destinati alle nazioni d’Europa

Viene sollevata proprio in questi giorni in Italia, la questione della spesa dei fondi strutturali europei, che, secondo gli ultimi dati Eurispes, il nostro paese non spenderebbe a sufficienza, restando agli ultimi posti in Europa in quanto ad attuazione dei progetti previsti e perdendo, in questo modo, risorse preziose in un momento di grande bisogno. 

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Ma cosa succede invece negli altri paesi europei, quanto fondi ricevono e come gli spendono? Di pi๠semplice risposta la seconda domanda. Proprio le ultime statistiche hanno evidenziato che i paesi europei spendono i fondi strutturali almeno previsti dal periodo 2007 – 2013 almeno al 60 per cento e tra questi la Lituania èla nazione pi๠virtuosa perchè li ottimizza all’80 per cento.

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Non tutti i paesi d’Europa, tuttavia, ricevono gli stessi finanziamenti. Una pi๠massiccia dose di risorse viene devoluta ai paesi dell‘Est Europa, i quali viene in genere devoluto un importo pari a circa il 10 per cento del PIL. In tale gruppo bisogna inserire paesi come la Polonia, la Repubblica ceca, la Slovacchia, l’Ungheria e i Paesi baltici.

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Per i restanti paesi europei, invece, tali percentuali variano tra lo 0,13 per cento del Lussemburgo e il 2,25 per cento della Spagna. In merito al prossimo periodo di finanziamento, quello che va dal 2014 al 2020 si prevede una analoga distribuzione delle risorse, con incrementi del 22 per cento verso paesi quali la Polonia e la Romania, rispettivamente al primo e al quarto posto della classifica dei beneficiari. Ci sarà  un piccolo incremento anche per l’Italia.