
Niente IRAP per i piccoli imprenditori


La ratio della norma èvidente: poichè il praticantato èun passaggio fondamentale per acquisire i rudimenti della professione, si vuole evitare che il tirocinante sia distratto da attività formative differenti.
Sono passati gli anni ma il tema rimane tuttora scottante. Secondo la normativa attuale, l’età minima èdi sedici anni, e purchè sia stato adempiuto l’obbligo scolastico; fino ad alcuni anni fa, invece, l’unico requisito era l’aver compiuto quindici anni.

La Corte di Cassazione, con la recente sentenza n. 32368/2010, ha offerto un’interpretazione estensiva del concetto di falsa attribuzione. La causa del contendere riguardava una ragazza che partecipava ad un concorso pubblico con intenti decisamente truffaldini.
L’Agenzia delle Entrate contestava ad una società di capitali la deduzione dei compensi erogati agli amministratori in un dato periodo d’imposta piuttosto che nel successivo, con tutte le relative conseguenze in termini di debiti d’imposta.

Consci di cià², i cittadini in vena di nascondere qualcosa all’occhio vigile del Fisco si appoggiano con grande frequenza ai conti correnti intestati al coniuge, ai figli o ad un amico di assoluta fiducia, facendo transitare su di essi gli importi che si vuole tenere celati.
Dal punto di vista fiscale, perà², il legislatore vuole evitare facili abusi che abbatterebbero il reddito imponibile e stabilisce che le perdite su crediti siano deducibili solamente quando risultano da fatti certi e precisi: l’insolvenza del debitore, dunque, non deve essere semplicemente dichiarata dal creditore, ma deve essere dimostrata. Solo qualora il debitore sia assoggettato a fallimento o altra procedura concorsuale la sua insolvenza si ritiene automaticamente dimostrata.

La Suprema Corte, accogliendo in pieno le richieste della ricorrente, ha condannato il responsabile dell’incidente ad un risarcimento danni molto pesante.

La cosiddetta “legge Venier†(emanata nel 1997 a seguito delle disavventure fiscali della popolare conduttrice Mara Venier, truffata dal suo commercialista di fiducia) stabilisce che al contribuente non si applicano sanzioni tributarie quando èdimostrato che gli illeciti contestatigli dipendono da comportamento doloso di un terzo, regolarmente denunciato.




In sede di accertamento, l’Agenzia aveva riscontrato, pur a fronte di scritture contabili formalmente corrette, una serie di incongruenze tali da far sospettare che il reale volume d’affari fosse ben pi๠elevato dei modesti valori dichiarati.

Quella delle farmacie, perà², èuna situazione un po’ particolare. A chiarire le cose ci ha pensato, come spesso avviene, la Corte di Cassazione, intervenuta in materia con la sentenza n. 12342/2010.
