Per le persone fisiche dotate di partita IVA e per tutti i soggetti differenti (enti e società di ogni genere) la dichiarazione dei redditi ècerto pi๠complessa e molto tecnica nei dettagli della sua redazione.
Per tutti costoro, comunque, la novità pi๠interessante non ètanto ciಠche c’ all’interno di UNICO bensଠquello che non c’ pià¹: il quadro dedicato al calcolo dell’IRAP. Da quest’anno, infatti, l’IRAP èdichiarata all’interno di un modello (il Modello IRAP, appunto) a se stante.
Le date per l’invio della dichiarazione e per il versamento di saldo e acconti, comunque, sono le stesse della dichiarazione dei redditi.
La scelta fra UNICO e UNICO-Mini non riguarda i soggetti diversi dalle persone fisiche, nè i titolari di partita IVA: per essi la dichiarazione da compilare èsolo UNICO (in versione PF, SP, SC o ENC a seconda che si tratti di persone fisiche, società di persone, società di capitali o enti non commerciali).
UNICO e UNICO-Mini sono compilabili anche dai lavoratori dipendenti, i parasubordinati e i pensionati: per essi, tuttavia, se non ci sono particolari ostacoli ècerto meglio compilare il Modello 730, pi๠semplice da redigere e viatico per rimborsi d’imposta molto rapidi.
Con l’emanazione definitiva dei modelli del 2009 (riferiti al periodo d’imposta 2008) si puಠcominciare a dare uno sguardo d’insieme alla dichiarazione dei redditi, soffermandosi sulle novità e i punti salienti di questa nuova edizione del tradizionale appuntamento fiscale di ogni contribuente.
Innanzitutto, si puಠnotare come i modelli previsti siano saliti da due a tre: al 730 e a UNICO si èaffiancato UNICO-Mini, la versione “bonsai†del pi๠comune modello.
In realtà , UNICO-Mini non assume concettualmente grandi differenze rispetto al suo fratello maggiore, da cui deriva: la sua funzione èquella di offrire una versione semplificata della dichiarazione dei redditi per tutti coloro che non hanno o non vogliono avere la possibilità di utilizzare il 730, ma, avendo redditi da dichiarare e oneri da dedurre o detrarre molto comuni, vedono come un ostacolo difficile da digerire il normale UNICO PF, con i suoi tre fascicoli, le sue decine di quadri e le sue centinaia di pagine di istruzioni.
Sono passati appena pochi giorni da quando èstato varato il decreto che prevede una detrazione IRPEF per tutti coloro che, essendo impegnati in una ristrutturazione edilizia, acquisteranno nel 2009 mobili o elettrodomestici, fruendo di un risparmio fiscale pari al 20% dell’acquisto fino a diecimila euro di spesa complessiva.
Ma in questi pochi giorni c’ stata qualche modifica di cui tener conto: in Gazzetta Ufficiale, infatti, il testo èstato pubblicato in maniera leggermente differente da come era stato annunciato in un primo momento.
Due, in particolare, le novità : innanzitutto, la detrazione non sarà pi๠ripartita in dieci tranche annuali di pari importo, bensଠsolo in cinque; questo renderà pi๠sostanzioso il risparmio annuale, anche se dimezzerà il periodo di fruizione del bonus.
Non sono solo i subordinati ad avere diritto al CUD: il discorso si allarga anche ai titolari di redditi assimilati a quello da lavoro dipendente, come i collaboratori a progetto e i pensionati. Anche nei confronti di queste persone il CUD assume la medesima forma, anche se normalmente i dati inseriti sono molto meno numerosi.
In tutti i casi, il contribuente che nel corso dell’anno ha ottenuto solamente il reddito certificato dal CUD non èobbligato alla presentazione della dichiarazione dei redditi, anche se ècomunque necessario qualora egli intenda far valere detrazioni d’imposta oppure abbia altri vantaggi fiscali di cui approfittare.
Fra i vari adempimenti che un imprenditore deve eseguire nel mese di febbraio, quello probabilmente pi๠diffuso èla redazione e la consegna del CUD, il documento che indica lo stipendio che ogni dipendente ha ricevuto e le detrazioni fiscali e previdenziali che ha subito nel periodo d’imposta precedente (che, per questo tipo di redditi, va dal 13 gennaio 2008 al 12 gennaio 2009).
Il CUD deve essere redatto secondo il modello ministeriale e consegnato a ogni singolo dipendente entro il 28 febbraio, in caso di rapporto che prosegue nel tempo, oppure entro dodici giorni dalla cessazione in caso esso sia terminato per qualunque motivo.
Dopo le proroghe eccezionali del 2008, da quest’anno entra a regime il nuovo calendario di presentazione delle dichiarazioni tributarie, con termini successivi rispetto a quelli previgenti.
Il Governo Prodi aveva stabilito un nuovo scadenzario in cui i tempi venivano anticipati rispetto al passato, per consentire alle amministrazioni di conoscere i dati dei contribuenti il prima possibile: questo perಠaveva creato diverse difficoltà di tipo tecnico per consulenti e case produttrici di software, cosicchè si èreso necessario rivedere il calendario al fine di apportare delle posticipazioni.
L’IVA èun’imposta di origine comunitaria, e buona parte del suo gettito èdestinato a finanziare le casse dell’Unione Europea.
Poichè la UE ha urgente necessità di sapere, almeno in termini generali, quali importi proverranno da ogni singolo Stato in relazione ad ogni anno appena concluso, e poichè perಠi dati definitivi si possono avere solo con la dichiarazione IVA, che quasi tutti i contribuenti italiani presentano in estate all’interno del Modello UNICO, la soluzione adottata dall’Italia per conciliare questi due problemi èstata quella di istituire la comunicazione dati.
Nell’annuale appuntamento di TeleFisco, l’incontro organizzato dal “Sole 24 Oreâ€, ad un dubbio sollevato dagli esperti convenuti èstata fornita una risposta preoccupante da parte dei responsabili dell’Amministrazione Finanziaria.
Come noto, dal 2009 chi esegue compensazioni annuali per oltre 50.000 euro sulla base di crediti inesistenti compie un reato sanzionato penalmente.
Il dubbio sorto a molti, perà², ha riguardato l’IVA, in cui la formazione periodica di crediti d’imposta èfisiologica, per il complesso meccanismo che regola questo tributo.
Antico progetto del centrodestra sostenuto da Confindustria e fino ad ora mai realizzato, un decreto-legge emanato venerdଠdal Governo introduce nel nostro ordinamento tributario il distretto produttivo come autonomo soggetto passivo d’imposta ai fini IRES.
In sostanza, si ipotizza che tutte le imprese operanti in un distretto industriale optino congiuntamente per una tassazione consolidata, esattamente come avviene per molti gruppi industriali e bancari.
Questo significa che i redditi che ogni impresa produce in proprio non saranno soggetti ad autonoma tassazione, bensଠconfluiranno ogni anno in un unico calderone soggetto a IRES: ciಠconsente di compensare utili e perdite con significativi vantaggi per tutti.
Entro il 16 febbraio, le società che, avendone i requisiti, intendono aderire alla cosiddetta “IVA di gruppo†devono presentare l’apposita dichiarazione tramite il modello IVA26 all’Agenzia delle Entrate in triplice copia.
Con l’adesione, le società appartenenti ad un gruppo aziendale possono scegliere di non liquidare autonomamente nel corso dell’anno la propria posizione IVA bensଠdi trasferire i propri debiti o crediti periodici all’interno del gruppo stesso: essi si compenseranno a vicenda (ma puಠoccorrere una fidejussione), e solo l’eventuale credito che residuasse si potrà compensare tramite Modello F24 con altre imposte o contributi.
L’ultimo caso di rilievo èquello di un sottogenere di sopravvenienze: le insussistenze. Si parla di insussistenza quando si scopre che un elemento presente in contabilità nella realtà non esiste o ha un valore minore.
Per esempio, il contante nella cassa di un supermercato ha un valore diverso da quello contabilizzato, magari generato da tanti piccoli arrotondamenti: la differenza, se negativa per la società , èun’insussistenza passiva (se èpositiva, si parla pi๠genericamente di sopravvenienza attiva).
Ma il caso pi๠importante di insussistenza si ha quando si scopre che c’ stato un furto, di denaro o di altri beni dell’impresa.
Dal punto di vista contabile, si definiscono “sopravvenienze†tutti quegli elementi reddituali di cui si viene a conoscenza soltanto in seguito rispetto al momento in cui essi vengono a sorgere; possono essere “attive†o “passive†a seconda che incrementino o riducano il reddito d’esercizio.
In genere, la loro rilevazione non pone problemi particolari, a meno che le sopravvenienze non emergano dopo la chiusura dei bilanci.
Le ipotesi sono numerose e svariate. Talvolta capita che si attende una fattura da un fornitore ma al momento in cui si redige il bilancio essa non èancora arrivata: in tal caso si cerca di sapere dall’interessato a quanto ammonta o si cerca di fare una stima, ma se al suo arrivo si scopre che il valore èdiverso, la differenza genera una sopravvenienza.
Sarà il 2 febbraio l’atteso “click-day†per la presentazione delle istanze telematiche per la prenotazione del credito d’imposta per le misure di sicurezza da parte delle piccole e medie imprese.
Secondo una procedura ormai consolidata, infatti, anche per questo bonus il beneficio non sarà riconosciuto a tutti i richiedenti bensଠsolo ad alcuni di essi, fino ad esaurimento degli stanziamenti.
Ricordiamo rapidamente che la Finanziaria di due anni fa istituଠun credito d’imposta per le piccole e medie imprese operanti nel commercio, pari all’ottanta percento delle spese sostenute per l’installazione di impianti di sicurezza (telecamere, allarmi, casseforti…) e/o di sistemi di pagamento elettronico, fino ad un massimo di 3.000 euro annui. Un bonus “gemello†èriservato ai tabaccai, ma il limite scende a 1.000 euro.
Con la conversione in legge del decreto anticrisi e la sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, il macigno del DURC appare oggi molto meno pesante per il mondo delle imprese.
Il Documento Unico di Regolarità Contributiva, che l’impresa era tenuta fino a ieri a richiedere agli enti previdenziali perchè attestassero, appunto, la regolarità nel versamento dei contributi da parte dell’imprenditore, èun adempimento indispensabile in una pluralità di situazioni, per esempio al momento dell’incasso di ogni S.A.L. (Stato Avanzamento Lavori) nell’ambito dell’edilizia.
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