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Accertamenti bancari, onere della prova sul contribuente

Una delle armi pi๠potenti a disposizione dell’Amministrazione Finanziaria per colpire l’evasione fiscale ècontrollare le movimentazioni in entrata o in uscita che avvengono sui conti correnti intestati al contribuente; vale la pena ricordare che l’Agenzia delle Entrate puಠrichiedere e verificare l’estratto conto di qualsiasi rapporto bancario.

Se il contribuente ètitolare di partita IVA, la situazione puಠfacilmente divenire pesante. All’Agenzia, infatti, èriconosciuto dalla legge il potere di considerare ogni versamento su c/c come un ricavo o compenso derivante dall’attività  imprenditoriale o professionale, e ogni prelevamento come una spesa non documentata con cui sono stati acquistati materie o servizi da cui sarebbero successivamente derivati ulteriori ricavi non fatturati.


Queste presunzioni legali riconosciute agli ispettori del Fisco hanno valenza tanto ai fini delle imposte dirette (IRPEF/IRES, addizionali, imposte sostitutive, IRAP) che ai fini del calcolo dell’imponibile IVA.
L’onere della prova spetta al contribuente: èlui, infatti, che dovrà  dimostrare che tutti questi movimenti corrispondono ad operazioni attive e passive debitamente documentate e registrate. Inutile dire che una rigorosa tenuta delle scritture contabili diventa un elemento indispensabile per uscire con le ossa integre dal confronto con l’Agenzia: se non emergessero corrispondenze o se le scritture fossero disordinate e inattendibili, la possibilità  di un avviso di accertamento pesantissimo sono molto elevate.


In alternativa, èpossibile cercare di dimostrare che determinati importi non hanno a che fare con la propria attività , perchè dipendenti, ad esempio, da regali, eredità , vincite al gioco ecc., e quindi esclusi da tassazione.
In tutti i casi, il problema èinteramente del contribuente: documentando i movimenti sul c/c l’Agenzia ègià  posta in una posizione di vantaggio, pi๠che sufficiente a vincere un’eventuale controversia qualora il contribuente non porti prove convincenti a sostegno delle proprie tesi.