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Costo energia elettrica delle MPI in rialzo

Confartigianato ha spiegato causa e rischi collegati all’aumento delle tariffe dell’energia elettrica per le micro e piccole imprese. Un’impennata che potrebbe deprimere i loro ricavi.

Sul fronte dell’energia elettrica le cose si mettono male visto che tante MPI sono state interessate dal superamento della maggiore tutela, dalle criticità  determinate dalla riforma degli oneri generali di sistema in corso di attuazione e dall’impatto sulle MPI del forte incremento del costo per il dispacciamento che, sulla base delle tariffe al III trimestre 2016, determina un aumento del prelievo annualizzato di 677 milioni di euro (+76,8%) della voce Dispacciamento sulla bolletta dei clienti in Bassa tensione.

Questa l’analisi che fa Confartigianato che ha richiesto all’Autorità  per l’Energia Elettrica il Gas ed il Servizio Idrico di chiarire le responsabilità  di questi rincari e di avanzare proposte per ridurne l’impatto. Poi naturalmente c’èun’analisi delle cause dell’aumento

La pressione del costo del dispacciamento èalla base dell’impennata delle tariffe elettriche pagate dalla piccole imprese che dal 1° luglio 2016 interrompono il sentiero di discesa degli ultimi due trimestri. L’Indice Confartigianato del costo dell’energia elettrica sul mercato di maggior tutela di una Micro-piccola impresa (MPI)tipo per il terzo trimestre 2016 pubblicato stamane – clicca qui per scaricare la pubblicazione – segna un aumento del 9,4% rispetto al trimestre precedente; anche in ottica tendenziale l’Indice ritorna a salire (+0,5%) dopo aver registrato un calo nei precedenti sei trimestri. L’Indice proposto da Confartigianato – arrivato alla settima edizione – intercetta la dinamica dei prezzi per sette profili maggiormente rappresentativi di imprese artigiane e micro e piccole imprese fino ai 20 addetti e trova la sintesi in un profilo tipo con una potenza impegnata di 45 kW e un consumo annuo di 60 MWh che al terzo trimestre 2016 sostiene un costo annualizzato per l’energia elettrica di 11.647 euro, in aumento di 1.003 euro rispetto al costo basato sulle tariffe del trimestre precedente.

E un elenco dei rischi collegati  questa situazione:

I rischi di incremento dei costi per le piccole imprese sottostanti al superamento del mercato di tutela e alla riforma degli oneri – per quest’ultima gli effetti sono amplificati dalla retroattività  di applicazione al 1 gennaio 2016 – associati ai maggiori costi per il dispacciamento, condizionano il raggiungimento del target di policy della riduzione del 10% del costo dell’energia elettrica individuato oltre due anni fa nella presentazione del Presidente del Consiglio ‘La svolta buona” del marzo 2014 e depotenziano gli effetti della manovra ‘taglia bollette’.