
Cassa integrazione straordinaria e procedure concorsuali

La legge fallimentare prevede che tale richiesta possa essere presentata dall’imprenditore insolvente, ossia da colui che non èpi๠in grado di far fronte alle sue obbligazioni, oppure da uno o pi๠creditori, ossia da coloro che a causa dell’insolvenza dell’imprenditore non vedono soddisfatti i propri crediti.
In altre parole, dunque, si attua una drastica riduzione dell’autonomia imprenditoriale mediante la sottrazione all’imprenditore della disponibilità dei beni e la contemporanea nomina di un organo con funzioni di controllo sull’attività stessa.
Dal punto di vista fiscale, perà², il legislatore vuole evitare facili abusi che abbatterebbero il reddito imponibile e stabilisce che le perdite su crediti siano deducibili solamente quando risultano da fatti certi e precisi: l’insolvenza del debitore, dunque, non deve essere semplicemente dichiarata dal creditore, ma deve essere dimostrata. Solo qualora il debitore sia assoggettato a fallimento o altra procedura concorsuale la sua insolvenza si ritiene automaticamente dimostrata.
Il risultato, in effetti, nel biennio successivo èstato in buona parte raggiunto, con una riduzione verticale delle procedure aperte. L’avvento della crisi, perà², ha profondamente mutato il clima, con un ritorno vertiginoso della crescita delle procedure concorsuali, e si presume che il 2010 sarà anche peggio.