
Ripresa delle fiere dopo la crisi

Difficile definirlo come un evento di particolare interesse per il grande pubblico. Le esposizioni riguarderanno infatti un settore molto di nicchia: quello delle attrezzature destinate ai laboratori scientifici, principalmente di medici, chimici e biologi.
La mostra si focalizza sullo sviluppo delle tecnologie alimentari, destinate ad incrementare la produzione di alimenti salvaguardando perಠle proprietà qualitative che derivano dalla radicatissima e variegata tradizione culinaria del nostro Paese.
àˆ in questa sede che le maggiori e minori sigle di affilianti incontreranno la miriade di franchisee o aspiranti tali, e potranno discutere dei problemi e delle opportunità del settore – anche sui mercati esteri – e delle principali innovazioni legislative di sostegno da chiedere alle forze politiche, anche per la preziosa funzione nella lotta alla disoccupazione (gli addetti impiegati in tutta Italia sono oggi circa 183.000).
E tuttavia, altri fenomeni sembrano indicare una direzione opposta per la crisi, come potrebbe dimostrare la soppressione (almeno per quest’anno) della fiera internazionale del marmo a Carrara.
Nella megalopoli cinese, infatti, si terrà una catena di appuntamenti imperdibili per industriali e commercianti per ben sei mesi, dal primo maggio al 31 ottobre.
L’esposizione prevedrà mediamente cento eventi di ogni genere al giorno, in trentadue aree distinte disseminate nel quartiere commerciale di Pudong.
In effetti, in questi Stati si tengono pochi eventi fieristici in alcune date fondamentali dell’anno, e per di pi๠concentrate sui settori d’eccellenza delle rispettive produzioni nazionali.
L’Italia, invece, conta su una miriade di eventi di ogni dimensione e in ogni ramo del sistema produttivo, spesso sovrapposti fra loro come date. Questo fa sଠche ogni singola fiera italiana sia mediamente molto meno attraente di un’analoga manifestazione francese o spagnola, con conseguente ridotto afflusso di potenziali partner dall’estero.
Ma anche per gli anni a venire, in cui invece gli effetti della crisi dovrebbero farsi sentire, c’ una panacea su cui si punta con grande attenzione e speranza: si tratta dell’Expo 2015 di Milano, che costituirà un appuntamento di importanza storica per il rilancio internazionale del made in Italy (si prevedono circa venti milioni di visitatori in sei mesi di manifestazione).