L’industria del fumetto non gode in questi anni di buona salute, ma sul mercato italiano rimangono ugualmente diverse case..

Occorre però distinguere i ruoli più appariscenti (sceneggiatore e disegnatore) da quelli di back-office, spesso poco conosciuti. In realtà, se di autori l’Italia è piena (tanto che i giovani talenti trovano oggi enormi difficoltà ad emergere), sono proprio i ruoli dietro le quinte ad offrire interessanti prospettive lavorative, anche se numericamente parliamo nel complesso di poche centinaia di lavoratori in tutta Italia.
Quali sono questi ruoli? Tantissimi e molto differenti fra loro. Ci sono i letteristi, il cui compito è quello di scrivere materialmente le parole dei balloons sopra le tavole disegnate; ci sono i coloristi, cui spetta il compito di trasformare il bianco&nero degli originali in pagine rutilanti di gradazioni; ci sono i traduttori, cui il lavoro non manca mai, in special modo per chi mastica di giapponese;
ci sono gli esperti informatici, in grado di intervenire sulle tavole originali per fare i microaggiustamenti necessari per renderle più gradevoli; e c’è spazio, naturalmente, anche per i correttori di bozze, per gli esperti di marketing, per chi si occupa della distribuzione capillare sul territorio, per chi sa gestire l’organizzazione di mostre e la partecipazione alle fiere e così via.
Gli addetti ai lavori, comunque, concordano su un punto: quello del fumetto è un lavoro di squadra, ed è indispensabile che ognuno dei collaboratori, ciascuna per la propria parte, abbia una visione completa del ruolo degli altri.