Le recenti modifiche in tema di lavoro effettuate per mezzo del decreto legge numero 76 del 2013, che ha previsto una serie di norme in favore dell’occupazione giovanile e degli over 50 ha introdotto una serie di novità in tema di disciplina dei contratti, in particolare èstato ritoccata la parte di legge inerente il contratto a termine acausale.
contratto a termine
Contributo addizionale e contratto di somministrazione

In particolare, al Ministero èstato chiesto se tale contributo debba o meno essere applicato anche con riferimento ai lavoratori somministrati con contratto di lavoro a tempo determinato, nonchè ai lavoratori somministrati in mobilità assunti con contratto di lavoro a termine, andando cosଠa riconprendere tali ipotesi nei casi di esenzione previsti dal comma 29, lett. b) dell’art.2 della Legge n. 92/2012.
Pause rinnovi contratti a termine possono essere ridotte dai CCNL

La nuova normativa, ricordiamo, prevede che in caso di rinnovo di un contratto a tempo determinato debba intercorrere una pausa non inferiore a 90 giorni (dai precedenti 20 giorni), oppure di 60 giorni (dai precedenti 10) in caso di contratti fino a sei mesi.
Contratto a tempo determinato ipotesi di proroga oltre 36 mesi

Al fine di tutelare i lavoratori ed evitare eventuali abusi nel ricorso a questa tipologia di contratto èprevisto che ciascun dipendente non possa essere impiegato presso la stessa azienda con uno o pi๠contratti di lavoro a termine per un periodo superiore ai 36 mesi.
Impugnazione contratto a termine

Nel caso in esame, in particolare, la Suprema Corte ha accolto il ricorso presentato da un lavoratore assunto con contratto a tempo determinato e che lamentava la nullità della clausola mediante la quale era stato apposto un termine alla durata del contratto di lavoro e, di conseguenza, chiedeva la conversione del contratto a tempo indeterminato.